Ad Aosta è partita la mobilitazione in supporto di allevatori e agricoltori. Un solo trattore ("coltivo e vendo foraggi", dice il conducente) guida il corteo di una ventina di auto, circa 40 persone in tutto, partito dalla torre piezometrica, nella zona sud della città.
Nel pomeriggio è in programma un corteo a piedi nel centro della città, che terminerà davanti al palazzo regionale. E' previsto che la mobilitazione prosegua anche domani e venerdì.
"Non abbiamo avuto grandi adesione da parte degli agricoltori: in Valle d'Aosta il posto è piccolo e la gente mormora. Qui ci sono tanti contributi che la Regione stanzia, o comunque anche l'Europa", dice Monica Glassier, una delle organizzatrici della manifestazione. "Tra di noi - spiega - ci sono liberi professionisti, cittadini, lavoratori, pensionati e si manifesta anche per una sanità che non funziona. Che non venga detto che è stato un flop, perché non ci sono gli agricoltori. Noi ci abbiamo provato, anzi un agricoltore mi ha contattato, sembravano tutti d'accordo ma oggi è stato questo il risultato".
“La nostra terra è la nostra vita” e “Giù le mani dalla nostra terra, rivogliamo l’agricoltura, non il fotovoltaico” sono gli slogan che compaiono sui cartelli appesi al trattore che ha guidato il corteo. Sugli striscioni esposti dai manifestanti anche le frasi “Giornalisti e politici siete voi la vera emergenza”, “Fuori da un’Europa gestita dai banchieri vili affaristi”, “Il cibo non nasce in laboratorio ma dalle mani di un agricoltore”. Nel passaggio davanti al palazzo regionale il corteo non si è fermato ma ha continuato a rumoreggiare a colpi di clacson.
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