(ANSA) - AOSTA, 09 FEB - Con un ricorso straordinario al
presidente della Repubblica, è stata annullata l'interdittiva
antimafia emessa dalla questura di Aosta nel 2021 nei confronti
dell'avvocata Maria Rita Bagalà. Difesa dal legale Aldo Ferraro,
la professionista è tra i 29 imputati in Calabria nel processo
Alibante seguito a un'inchiesta della Dda di Catanzaro sulla
presunta cosca di 'ndrangheta capeggiata da suo padre, Carmelo
Bagalà.
L'avvocata era stata arrestata e posta ai domiciliari in
Valle d'Aosta nel maggio 2021. Nel gennaio 2022 la Cassazione
aveva respinto il ricorso contro la custodia cautelare decisa
due mesi prima dal Riesame di Catanzaro: si erano così aperte le
porte del carcere per Maria Rita Bagalà, che si trova tutt'oggi
sottoposta alla misura.
Il Tar della Valle d'Aosta nell'ottobre 2022 aveva già
annullato l'interdittiva antimafia emessa dalla questura di
Aosta nei confronti del marito, l'avvocato Andrea Gino Giunti -
imputato nello stesso processo ma in stato di libertà - perché
nella normativa non è presente "il riferimento all'adozione di
informazioni interdittive nei confronti di persone fisiche non
imprenditori". Nelle scorse settimane il Tar ha disposto nei
confronti dell'avvocato Giunti un risarcimento di 6.000 euro a
carico del ministero dell'Interno.
La data della sentenza di primo grado del processo Alibante
non è ancora stata fissata ed è prevista tra diversi mesi. Nella
prossima udienza, il 20 febbraio, saranno ascoltati altri
testimoni dell'accusa. (ANSA).
'Ndrangheta, revocata interdittiva antimafia per l'avvocata Bagalà
Prosegue il processo Alibante, l'imputata è da due anni in carcere