Valle d'Aosta

Fine vita, Cappato "in Consiglio non ci sia scontro ideologico"

"Occorre rispettare la sofferenza delle persone malate"

Redazione Ansa

"Il problema è semplice: se il Consiglio regionale della Valle d'Aosta vorrà cogliere l'occasione per uno scontro ideologico ovviamente non se ne farà nulla, se invece le consigliere e i consiglieri regionali avranno la pazienza di leggere il testo e votare quello che il testo dice, non sull'eutanasia ma sull'attuazione da parte del servizio sanitario di un diritto nazionale, allora io sono fiducioso che si potrà discutere e decidere fuori dal partito preso e dalle direttive nazionali e dentro a una logica di rispetto della sofferenza delle persone malate". Così Marco Cappato, tesoriere dell'associazione Luca Coscioni, durante la conferenza stampa convocata dal gruppo consiliare Pcp. Le consigliere regionali Erika Guichardaz e Chiara Minelli hanno infatti depositato la proposta di legge 'Liberi Subito', dell'associazione Luca Coscioni, per definire procedure e tempi certi nell'accesso alla morte volontaria assistita.
    Con sentenza del 2019 sul caso Cappato-Antoniani la Corte costituzionale ha disposto che per accedere all'aiuto alla morte volontaria (suicidio assistito) occorre essere in possesso di determinati requisiti: essere capaci di autodeterminarsi, affetti da patologia irreversibile fonte di sofferenze fisiche o psicologiche ritenute dalla persona intollerabili ed essere dipendenti da trattamenti di sostegno vitale. Nonostante questa possibilità, secondo l'associazione il servizio sanitario non garantisce tempi certi per rispondere alle persone malate. Di qui la campagna per le proposte di legge regionali.
    "Noi - ha spiegato Cappato - proponiamo nella legge che si faccia molto presto a verificare queste condizioni: 20 giorni. Perché fare in fretta è importantissimo soprattutto per chi non è nelle condizioni di ricevere l'aiuto medico alla morte volontaria".
   

Erika Guichardaz, "non incentiviamo il suicidio"

“Nel momento in cui verrà analizzata la legge, secondo me ci potrà essere una condivisione da parte di molte persone in questo Consiglio regionale perché, come abbiamo cercato di dire in tutti i modi, non è che in qualche modo incentiviamo il suicidio, come è stato detto nei corridoi da qualche collega. Quello che vogliamo fare è semplicemente cercare di dare dei tempi e delle modalità che siano uguali per tutti i valdostani, che quindi in qualche modo si sentano tutelati, ben sapendo che magari non ne avremo neanche bisogno”. Così la consigliera regionale Erika Guichardaz (Pcp) durante la conferenza stampa convocata per presentare la proposta di legge 'Liberi Subito', dell'associazione Luca Coscioni, insieme a Chiara Minelli e a Marco Cappato, tesoriere dell'associazione.

   Guichardaz ha sottolineato che “già all'interno delle comunicazioni del presidente Bertin” a riguardo del deposito della proposta di legge “è iniziato una sorta di dibattito”. Inoltre “l'assessore Luciano Caveri ha già annunciato in qualche modo la sua condivisione rispetto a questi principi” e c’è stato interessamento anche da parte del “gruppo di Rassemblement valdôtain”.

   “Noi - ha detto Chiara Minelli - respingiamo le osservazioni espresse anche in Consiglio valle al momento del deposito, cioè che il nostro gruppo abbia voluto mettere una bandierina. Non avrebbe avuto alcun senso un testo come quello che è stato depositato. Noi abbiamo raccolto una sollecitazione, un invito che non viene solo dall’associazione Luca Coscioni ma da una parte consistente della cittadinanza”. 

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