Valle d'Aosta

Anpi Valle d'Aosta, "segno preoccupante le svastiche in classe"

"Bene ha fatto la scuola di Saint-Vincent a cancellare la gita"

Redazione Ansa

(ANSA) - AOSTA, 30 MAR - Un "segnale preoccupante, soprattutto visto l'enorme impegno profuso proprio dall'istituzione scolastica 'Abbé J.M. Trèves' di Saint-Vincent che il 13 dicembre 2023, in occasione degli 80 anni dall'arresto di Primo Levi ad Amay, ha fatto incontrare i ragazzi con ricercatori importanti quali Fabio Levi, Paolo Momigliano Levi e Federico Gregoretti Zoja e ha analizzato e approfondito il 'Diario di Anna Frank' e 'Se questo è un uomo'". Così il presidente dell'Anpi della Valle d'Aosta, Nedo Vinzio, commentando il caso delle svastiche disegnate nella scuola media di Saint-Vincent.
    L'Anpi Valle d'Aosta in una nota "ringrazia e accoglie con favore la presa di posizione della dirigente scolastica dell'Istituzione scolastica 'Abbé J.M. Trèves', Antonella Dallou e dei docenti del consiglio della classe 3/a B della scuola secondaria di primo grado di Saint-Vincent rispetto ad alcuni provvedimenti presi", ovvero la cancellazione di una gita scolastica a Boves (Cuneo) dove i nazisti, il 19 settembre del 1943, uccisero 25 civili e bruciarono 350 case. Per l'associazione "infatti, è importante - si legge - che questi gesti non vengano sottovalutati e minimizzati visto che ricordano eventi tragici nella storia del nostro Paese e dell'Europa".
    L'Anpi, infine, "apprezzando le parole della sovraintendente agli studi, Marina Fey (secondo cui 'le sanzioni devono essere spiegate e non devono avere un senso soltanto punitivo, ma costruttivo', ndr), evidenzia la propria disponibilità a creare nuovi momenti di confronto con gli alunni. Il revisionismo oggi dilagante intende sdoganare un passato che non deve tornare, per questo, oggi più che mai, c'è la necessità non solo di vincere l'indifferenza e la rassegnazione, in un Paese disgregato e disilluso, ma anche di vincere quelle sacche di non conoscenza e quelle carenze di cultura democratica che non aiutano certamente né a capire il presente, né a nutrire fondate speranze per il futuro". (ANSA).
   

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