Valle d'Aosta

Geenna, "Filice minacciò 'ndranghetisti con una pistola"

Nell'appello-bis confermata condanna a due anni e quattro mesi

Redazione Ansa

(ANSA) - AOSTA, 22 APR - Salvatore Filice "trovatosi a confronto con esponenti della 'ndrangheta, non aveva avuto esitazioni a minacciarli con una pistola e a contrapporre alla loro caratura criminale suoi propri qualificati legami con omologhe organizzazioni criminali operanti in Calabria e Puglia". Così la seconda sezione penale della Corte d'appello di Torino motivando la conferma della condanna per tentata estorsione e violazione della normativa sulle armi a 2 anni e 4 mesi di reclusione a carico di Filice (difeso dagli avvocati Gianfranco Sapia ed Elena Corgnier) nel processo d'appello-bis sul rito abbreviato di Geenna. Un anno fa la Cassazione aveva disposto l'annullamento con rinvio a diversa sezione della Corte d'appello di Torino riguardo ai due capi di imputazione di Filice.
    La vicenda riguarda fatti del periodo compreso tra giugno e luglio 2015 quando, a seguito di un litigio con il nipote minorenne del ristoratore Antonio Raso, il figlio minorenne di Filice aveva riportato lesioni guaribili in sei giorni. "Era seguita la richiesta - si legge nella sentenza - della corresponsione della somma di 10 mila euro, formulata da Salvatore Filice" ai genitori dell'altro ragazzo "mediante l'esibizione di una pistola".
    Contro la sentenza d'appello-bis la sua difesa può ricorrere in Cassazione. (ANSA).
   

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