Valle d'Aosta

A Firenze un premio universitario intitolato a Silvano Meroi

Il vincitore è un giovane ingegnere geologo kenyano

Redazione Ansa

(ANSA) - AOSTA, 26 APR - E' stato assegnato nell'aula Strozzi dell'Università degli studi di Firenze il premio per studenti del corso di Laurea magistrale in Geoengineering intitolato a Silvano Meroi, ex direttore della Protezione civile della Valle d'Aosta, scomparso nel marzo 2023. Il vincitore, selezionato tramite bando pubblico, per l'anno accademico 2023-2024 è risultato un giovane ingegnere geologo kenyano, Binale Wanabibia.
    Alla cerimonia di mercoledì scorso erano presenti, tra gli altri, il capo di dipartimento della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, ed Elvezio Galanti, 'pilastro' del sistema di protezione civile nazionale e amico di Meroi. Per il dipartimento della Valle d'Aosta ha partecipato la dirigente Sara Maria Ratto, vicario del capo della Protezione civile regionale e responsabile del Centro funzionale e pianificazione.
    Oltre ad essere stato per anni il direttore della Protezione civile in Valle d'Aosta e aver portato la sua esperienza e competenza in tutto il territorio nazionale, Meroi è stato poi direttore dell'Ufficio rischi idrogeologici e antropici del dipartimento della Protezione civile dal 2012 al 2015. In quegli anni è stato anche il referente istituzionale del Centro di competenza per la Protezione civile dell'Università di Firenze.
    Con Meroi - ha ricordato il professor Nicola Casagli, responsabile del Centro di competenza dell'Università di Firenze - la struttura dell'ateneo ha seguito diverse situazioni emergenziali, fra le quali il naufragio della Costa Concordia, i grandi fenomeni franosi verificatisi in quegli anni in Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Abruzzo, Basilicata e Sicilia, la tromba d'aria di San Martino Spino, la protezione dei beni culturali di Agrigento, Volterra e della Basilica di Santa Croce a Firenze, il misterioso caso degli incendi 'spontanei' di Caronia, la stabilità dei moduli abitativi provvisori nelle zone colpite dal sisma de L'Aquila. (ANSA).
   

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