(ANSA) - AOSTA, 04 MAG - La Valle d'Aosta, tra tutte le
regioni italiane, è quella in cui è più forte il binomio piccoli
comuni (quindi al di sotto dei 5.000 abitanti) e alberi
monumentali.
Il dato è contenuto nel rapporto 'Piccoli comuni e alberi
monumentali 2024', presentato a Roma e realizzato dalla
Fondazione Symbola in collaborazione del ministero
dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste con
altri enti, tra cui la Coldiretti.
Il volume annovera tra i monumenti verdi della Valle d'Aosta
i 16 larici di Challand-Saint-Victor, insieme ai 16 che formano
il bosco di protezione di Arolla a Valgrisenche e i sette larici
del bosco di Bien, nella Valsavarenche.
E' stimata intorno ai 500 anni l'età dell'esemplare di larice
secolare, localmente chiamata anche brenva foula, quercia matta
in patois, che cresce a Bionaz, su un pendio scosceso lungo il
sentiero che porta dal rifugio Prarayer al rifugio Aosta. A
Donnas sono invece segnalati due platani di quasi 400 anni,
lungo via Roma, che crescono a soli tre metri l'uno dall'altro
mentre ad Aosta, nella piazza davanti alla Collegiata di
Sant'Orso Orso, cresce il tiglio maestoso di quasi 500 anni
divenuto simbolo della città.
"L'agricoltura gioca in tutto il paese un ruolo sempre più
centrale nella protezione dell'ambiente, assicurando una
costante manutenzione del territorio, una salvaguardia del
paesaggio, e porta avanti un'azione di difesa della bellezza di
cui gli alberi monumentali rappresentano senza dubbio un
patrimonio inestimabile, anche in chiave turistica", commentano
Alessia Gontier ed Elio Gasco, rispettivamente presidente e
direttore di Coldiretti Valle d'Aosta. (ANSA).
In Valle d'Aosta censiti 109 alberi monumentali
Quasi tutti si trovano fuori dal capoluogo regionale