"Abbiamo bisogno di portare dei ragazzi a lavorare da noi. Ce ne sono, ce ne sono tanti.
"Il discorso della manodopera con i valdostani - ha detto Fosson - non lo risolviamo. Non avremo mai sufficiente manodopera di 'nativi' per riempire tutte le caselle che ci servono. Bisognerebbe veramente riuscire a trovare un canale internazionale con accordi internazionali".
"Credo - ha spiegato - che magari la creazione di un nostro ufficio potrebbe anche andare in questa direzione. Noi in un passato anche recente abbiamo avuto interlocuzioni con uffici in Tunisia: bisognerebbe arrivare a essere accreditati noi, loro: il sistema è un tema che lancio". Fare in modo che "io mi siedo davanti a un computer, ho una video call con un potenziale dipendente. Alla fine del colloquio dico 'questo mi piace', immediatamente parte un contratto, il biglietto aereo, lui può arrivare nell'arco di due o tre giorni. Credo che non sia fantascienza. L'alternativa, quella che c'è adesso, di avere tanti immigrati, tanti clandestini, non è sicuramente la strada che perlomeno serve a noi, ma neanche a loro".
"Rischiamo - ha detto Fosson - di non aprire tante volte delle strutture. Ci sono alberghi, l'estate passata, che non hanno aperto il ristorante, perché non avevano sufficiente gente in cucina o in sala. Questo è un grosso danno di immagine ma anche di ricavi".
Albergatori valdostani, "il personale arrivi in aereo non in gommone"
"Servono accordi internazionali per semplificare le assunzioni"