Valle d'Aosta

Arriva vuole 20 milioni, nuovo ricorso contro la Regione

Al Consiglio di Stato per "il mancato adeguamento delle tariffe"

Un autobus della compagnia Arriva ad Aosta

Redazione Ansa

(ANSA) - AOSTA, 20 MAG - Arriva Italia srl si è rivolta al Consiglio di Stato per chiedere la revoca della sentenza con cui lo stesso massimo organo della giustizia amministrativa, nel settembre 2023, aveva respinto il ricorso dell'azienda per ottenere un risarcimento danni di 20 milioni 689 mila euro dalla Regione Valle d'Aosta. La controversia, iniziata nel 2002, riguarda la determinazione delle tariffe di trasporto pubblico su gomma dal 1982 al 2001 di Savda, compagnia valdostana poi incorporata da Arriva. La giunta regionale ha deliberato di costituirsi in giudizio, affidando l'incarico all'avvocato Francesco Saverio Marini di Roma.
    Con un primo ricorso al Tar, dichiarato inammissibile 21 anni fa, Savda chiedeva già un risarcimento ma anche di accertare l'inadempimento della Regione agli obblighi di adeguamento annuale delle tariffe. Nel 2009 i giudici amministrativi di secondo grado riformano poi in parte la pronuncia, obbligando la Regione ad adeguare la tariffe per i periodi non ancora disciplinati. Quindi Savda presenta cinque ricorsi in ottemperanza, sostenendo che la Regione non abbia rispettato la pronuncia: dopo il chiarimento del Consiglio di Stato, l'ente pubblico, con delibera regionale 1161 del 2016, determina anno per anno le tariffe dei periodi 1982-1986 e 1997-2001. Nel 2017 i giudici amministrativi di secondo grado respingono il ricorso in ottemperanza di Savda, considerando che la Regione ha dato piena esecuzione del giudicato.
    L'azienda quindi torna al Tar, chiedendo la condanna dell'ente pubblico al pagamento di poco più di 20 milioni: ricorso dichiarato, nel marzo 2018, in parte inammissibile (le censure "non recavano alcuna specifica censura riferibile alla delibera" regionale del 2016) e in parte infondato (altre critiche oltre "ad essere generiche ai limiti dell'inammissibilità erano, comunque, infondate"). Sentenza, quest'ultima, che il Consiglio di Stato conferma il 26 settembre scorso.
    In via subordinata, Arriva chiede con l'ultimo ricorso al Consiglio di Stato di condannare la Regione al pagamento di 12 milioni 311 mila euro per il periodo 1982-1997. (ANSA).
   

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