Valle d'Aosta

Legambiente, bandiera nera per la strada sul Col Ranzola e la coppa del mondo di sci a Cervinia

Bandiere verdi a Champdepraz 'rifiuti zero' e alle valli di Courmayeur

Redazione Ansa

(ANSA) - AOSTA, 25 MAG - Quattro bandiere verdi e due nere per la Valle d'Aosta nell'annuale rapporto di Carovana delle Alpi di Legambiente. Il primo vessillo segno "di un passatismo irremovibile, incapace di riconoscere le valenze ambientali" va ai comuni di Brusson e Gressoney-Saint-Jean e alla Regione Valle d'Aosta "per - si legge nel dossier - il devastante progetto di strada poderale intervalliva attraverso il col Ranzola, in una zona naturale stupenda e fragile"; il secondo alla Cervino spa "per il progetto 'Matterhorn Cervino Speed Opening', un'aggressione alla montagna fin sui ghiacciai per ampliare i domaines skiables ai fini di competizioni agonistiche".
    A Champdepraz viene attribuita la bandiera verde "per aver intrapreso a partire dal giugno 2023 come primo comune in Valle d'Aosta il percorso per il raggiungimento, entro il 2027, dell'obiettivo 'Rifiuti zero', già avviato in altri 335 comuni italiani, con l'adozione di numerose iniziative virtuose".
    Stesso riconoscimento al comune di Courmayeur, per "l'istituzione di un servizio gratuito di navette di collegamento con le valli Veny e Ferret e per la riduzione dell'accesso ai mezzi privati nelle valli".
    Bandiera verde anche alla cooperativa sociale Exeat di Donnas "per la riapertura del rifugio Alpe Bonze e le scelte che ne caratterizzano la gestione (valorizzazione di materie prime e prodotti a km zero, inserimento di ragazzi con disabilità cui vengono fornite opportunità di formazione professionale) e gli obiettivi (creazione di occupazione giovanile e rispetto dell'ambiente)". Il quarto e ultimo vessillo che premia il "coraggio della sostenibilità delle avanguardie ostinate" va all'azienda agricola 'Paysage à Manger', nella valle del Lys, capofila del progetto Samstag Märt, "per la tutela e la coltivazione della biodiversità agricola" e "la centralità assegnata ai produttori di cibo anche nei territori alpini e per la costruzione di reti tra produttori di cibo in territori marginali". (ANSA).
   

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