Valle d'Aosta

Detenuti al lavoro in imprese valdostane, firmato protocollo

Iniziativa promossa da Confindustria e Provveditorato

Redazione Ansa

Dal prossimo settembre sarà possibile accogliere dentro le aziende valdostane i detenuti del carcere di Brissogne con un percorso di formazione e occupazione. È quanto prevede un Protocollo d'Intesa siglato da Confindustria Valle d'Aosta, dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria delle Regioni Piemonte-Liguria-Valle d'Aosta, dalla direttrice della Casa Circondariale di Brissogne, Velia Nobile Mattei, e dall'Ufficio Interdistrettuale di esecuzione penale esterna del Ministero di Giustizia.
    L'accordo - è spiegato in una nota - riguarderà in una prima fase complessivamente dieci persone selezionate dal Provveditorato tra i circa 150 detenuti della struttura penitenziaria aostana senza vincoli legati alla progressione trattamentale, e che poi saranno valutate anche dalle imprese prima della selezione finale. Per le aziende sono previsti i benefici previsti dalla Legge Smuraglia del 2000, nata proprio con la finalità di potenziare il lavoro penitenziario alle dipendenze di datori di lavoro privati, tra l'altro prevedendo l'accesso a sgravi contributivi e fiscali. Obiettivi dell'iniziativa: promuovere la costruzione di un sistema-rete territoriale di controllo di un effettivo reinserimento; incentivare l'assunzione attraverso la diffusione della conoscenza della normativa specifica di agevolazione e della funzione dell'equipe penitenziaria che realizza l'osservazione scientifica della personalità; sostenere l'avvio dell'esperienza professionale anche con l'individuazione di corsi di formazione specifici e ad hoc; promuovere progetti che possano attingere a risorse finanziarie europee o regionali per obiettivi previsti dalla programmazione Fse.
    "Fatte salve le tempistiche autorizzative, come Confindustria già da settembre siamo pronti ad accogliere le prime persone coinvolte in questo accordo, per avviare il percorso formativo prima, e poi quello lavorativo non appena la loro pena sarà conclusa. Occorre orientarsi verso un riconoscimento sociale dei percorsi di reinserimento avviati durante la detenzione" commenta il presidente di Confindustria Valle d'Aosta, Francesco Turcato.
   

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