Valle d'Aosta

"Quelli che…la disco", in piazza il nightclubbing anni 70-90

Evento nel "cuore" di Aosta sabato 29 giugno

Redazione Ansa

Per ricordare la stagione epica della "disco music" e i locali che in Valle d'Aosta seppero interpretare al meglio il fenomeno, sabato 29 giugno, a partire dalle 21, piazza Chanoux si trasformerà in una grande discoteca all'aperto. L'evento, ribattezzato "Quelli che… la Disco", è promosso dall'Amministrazione comunale con il sostegno del Consiglio Valle e organizzato dall'Associazione culturale "ControVento".
    "Tutti i più grandi protagonisti della notte degli anni '70, '80 e '90 - è spiegato in una nota - si ritroveranno per celebrare e fare rivivere per una sola notte un mondo che oggi non esiste più ma che ha lasciato testimonianze importanti nella musica, nel costume e nella cultura pop, e che ancora emoziona, tramite il ricordo, i molti che hanno avuto la fortuna di poterlo vivere".
    Sul sagrato della piazza sarà allestita una vera e propria "dance hall" dove ballare i grandi successi del passato riproposti dagli storici deejay di quegli anni. Inoltre sul palco ci saranno le testimonianze dei proprietari dei locali del passato, dei dj storici e la proiezione di materiale audiovisivo d'epoca girato in locali come Divina, Lou Ressignon, Boomerang, La Chaumière, Pigalle, Hollywood, Abat-Jour, Les Trompeurs, Statale 26, Compagnia dei Motori, La Luna, Blu Max, Moog's, La Remisa, Help, Liberatutti, La Niche e Sweet Rock Cafè.
    "Aosta saluta l'avvio della stagione estiva - commenta l'assessora comunale alla Promozione turistica, Alina Sapinet - ricreando in piazza Chanoux l'atmosfera dei locali che hanno segnato un'epoca e rivivendo le emozioni della musica disco, house e pop di un a stagione bellissima per tutti i ragazzi e le ragazze di quegli anni. Sarà l'occasione per rivivere le emozioni di un tempo, per ritrovarsi con qualche ruga in più, ma anche per coinvolgere i più giovani in un viaggio nel tempo attraverso le mode e la cultura giovanile del passato".
    "Tuffarsi in un'epoca passata - aggiunge il presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin - è un modo non solo di rivivere il passato, ma anche di capire meglio come il presente sia stato modellato da quelle esperienze. Il ricordo può anche essere uno strumento di connessione intergenerazionale". 
   

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