Valle d'Aosta

Caveri, in montagna serve il principio di autoresponsabilità

L'assessore audito nella prima commissione del Senato sul disegno legge delle zone montane

Redazione Ansa

"La responsabilità per gli incidenti che si verificano in montagna è una questione molto dibattuta in giurisprudenza e in dottrina nonché molto sentita dalla Regione, dagli enti locali nonché dai privati e consorzi proprietari dei terreni su cui transitano sentieri e poderali, in ragione delle possibili richieste di risarcimento da parte degli escursionisti. Un'iniziativa legislativa che introduca il principio di autoresponsabilità è necessaria". Così l'assessore alle Politiche nazionali per la montagna, Luciano Caveri, audito oggi dalla Commissione 1/a del Senato, in qualità di coordinatore della Commissione affari istituzionali - Politiche della montagna della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, in merito al disegno per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane. Il riferimento è alla presentazione di un emendamento sulla promozione del principio di autoresponsabilità per la sicurezza degli escursionisti in montagna.
    Secondo Caveri "questo principio, radicato nella libertà individuale, richiede che ogni escursionista sia consapevole dei rischi e agisca con prudenza per evitare incidenti, informandosi sui rischi legati alla morfologia e alle condizioni climatiche del territorio, utilizzando attrezzature adeguate e seguendo le indicazioni presenti sui percorsi. Promuovendo un comportamento responsabile, si contribuirà alla sicurezza degli escursionisti e alla protezione del prezioso patrimonio naturale della Valle d'Aosta". 

 Caveri ha chiesto, in primo luogo, un impegno del governo ad aumentare le risorse del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane per gli interventi di competenza delle Regioni, “quantomeno per un importo pari a quanto attualmente destinato alla copertura delle misure di fiscalità di cui ai capi III, IV e V del Disegno di legge e che valgono, ad oggi, circa 100 milioni di euro”. A questo, si è aggiunta la richiesta al ministero di “valutare di notificare la legge ai sensi degli aiuti di Stato, al fine di agevolare l’accesso alle misure di fiscalità anche gli imprenditori agricoli nell’ambito del regime de minimis”.

   “In qualità di coordinatore della Commissione Politiche per la montagna in seno alla Conferenza Stato-Regioni - ha affermato l’assessore - nel corso dell’audizione ho rappresentato la posizione unitaria delle Regioni su temi che riteniamo essere prioritari. E’ necessario giungere quanto prima all’approvazione del Disegno di legge, molto atteso dalle Regioni, che consentirà altresì, a stretto giro, di aggiornare l’elenco dei comuni montani sulla base di criteri chiari ed oggettivi, quali l’altimetria o la pendenza, a favore dei quali dirottare le importanti risorse del Fosmit”.

   L’assessore ha, inoltre, rappresentato la necessità di coinvolgere le Regioni nel processo di elaborazione della Strategia per la montagna italiana (Smi) e una riformulazione dell’articolo relativo alla Sanità di montagna, con l’obiettivo di definire in maniera puntuale i destinatari che possono avere accesso alle misure di fiscalità ed evitare ambiguità.
   

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