(ANSA) - AOSTA, 15 LUG - Con la sua impresa sul Monte Bianco, annunciata via social nelle scorse settimane, stava raccogliendo fondi per un'associazione, Ageop, che aiuta i bambini malati di tumore. Michele Raule, di 50 anni, di San Lazzaro (Bologna) è la vittima dell'incidente avvenuto ieri vicino al rifugio Gonella, dove di lì a poco avrebbe potuto trovare riparo.
Ingegnere meccanico, Raule lascia la moglie e tre figli. "Il 12 luglio (meteo permettendo) tenterò - aveva scritto il 23 giugno scorso in un post - un'impresa per me 'estrema': dal mare alla vetta del Monte Bianco senza dormire, con il solo uso delle gambe. Partirò alle 5 di mattina da Genova con la bici, che lascerò in fondo alla Val Veny, per proseguire a piedi fino alla vetta. Mi sono allenato parecchio (75.000 metri di dislivello positivo da inizio anno), ma non è sicuro che ce la farò. La mia motivazione, già non piccola, sarà rafforzata da una buona causa in cui credo molto: raccogliere fondi per Ageop, associazione di Bologna che aiuta i bambini malati di tumore".
Il suo progetto nato nel 2022, 'Quattro vette per cinque Stati', avrebbe dovuto concludersi nel 2025 con la salita delle cime più alte d'Italia e dei quattro paesi confinanti, Francia, Svizzera, Slovenia, Austria, percorrendo con la bicicletta i chilometri dal litorale marino più vicino all'attacco della via di salita.
Il corpo è stato recuperato stamane dal Soccorso alpino valdostano e dal Soccorso alpino della guardia di finanza di Entrèves, che si occupa delle operazioni di polizia giudiziaria.
(ANSA).
Morto sul Monte Bianco, raccoglieva fondi per bimbi malati
Ingegnere bolognese precipitato era quasi arrivato al rifugio