Valle d'Aosta

Cogne riapre, finito l'isolamento 28 giorni dopo l'alluvione

La strada è tornata percorribile, parte la stagione turistica

Redazione Ansa

Quattro settimane dopo l'alluvione del 29 giugno, a Cogne è finito l'isolamento. Alle 7.04 è stata riaperta al transito la strada regionale 47, unico collegamento di viabilità ordinaria: frenetiche giornate di lavoro hanno permesso infatti di porre rimedio ai gravi danni subiti. Nel comune più a valle, Aymavilles, già alle 6.30 erano alcune decine gli automezzi, soprattutto di turisti, ad attendere il via libera. La stagione estiva a Cogne può ora ripartire: alberghi, ristoranti e negozi sono pronti ad accogliere i visitatori. Tra ieri e mercoledì sono arrivati in paese i fornitori e i dipendenti delle strutture ricettive.

Video Cogne, strada riaperta: tornano i turisti

 

Il presidente della Regione Valle d'Aosta, Renzo Testolin, l'assessore alle Opere pubbliche, Davide Sapinet, e il direttore della Protezione civile regionale, Valerio Segor, sono stati i primi a transitare. Dopo di loro una lunga fila di auto, provenienti anche dalla Francia, ma anche camper e mezzi pesanti. Al ripristino della strada per Cogne hanno lavorato per 27 giorni fino a 48 mezzi in contemporanea, 14 dei quali 24 ore su 24, con il coordinamento della Protezione civile regionale e la direzione dell’assessorato regionale delle Opere pubbliche.

Nei giorni scorsi sono stati riattivati tutti gli impianti di illuminazione nelle gallerie stradali e posizionate le protezioni laterali con new jersey in cemento. In alcuni tratti che sono stati oggetto di cantiere possono essere posti dei movieri con traffico alternato: l’amministrazione regionale raccomanda la moderazione della velocità.

L’alluvione del 29 giugno aveva completamente asportato il tracciato stradale in più punti, oltre ad aver eroso argini e scarpate stradali in altri tratti. Già dall’alba del giorno dopo, al chilometro 9 della regionale, erano stati attivati mezzi e operatori, consentendo nelle 24 ore di colmare la voragine alta sette metri creata dal torrente e quindi di proseguire più avanti. Quattrocento metri dopo, il torrente, prima distante una quarantina di metri dalla carreggiata, era esondato: l’erosione di 80 mila metri cubi di materiale aveva asportato completamente la strada per 200 metri di lunghezza e con un fronte alto oltre 20 metri.

Dal primo luglio si è quindi lavorato per allontanare il corso d’acqua dalla scarpata, in modo da evitare altre erosioni e consentire una prima stabilizzazione e protezione. Nei giorni subito dopo l'alluvione, dal paese isolato 1.800 persone erano state evacuate con gli elicotteri. Un primo momento di contatto con turisti e villeggianti c'era stato il 20 luglio scorso: in più di 400, scortati dalla protezione civile lungo la strada che era ancora in via di ricostruzione, avevano potuto tornare a Cogne e recuperare le proprie auto.


   

Video Cogne, 28 giorni dopo l'alluvione finito l'isolamento

 

I turisti tornano a Cogne, "finalmente saliamo in paese"

"Finalmente arriviamo su, è da 15 anni che veniamo a Cogne ogni anno. Abbiamo amici, ci troviamo benissimo, è un bel posto, c'è gente ospitale. Siamo affezionati a questo posto e - sorride - finché siamo vivi continueremo a venirci". E' quanto sottolinea Silvio Monaco, di Conegliano (Treviso), mentre sul proprio camper, con la moglie, attende a Ozein di Aymavilles la riapertura della strada regionale per Cogne, quattro settimane dopo l'alluvione del 29 giugno scorso.

"La prima volta che sono venuto avevo 18 anni, oggi ne ho 81", ricorda. "Staremo fino ai primi settembre, come ogni anno". "E' stata dura perché - spiega - avremmo dovuto essere a Cogne già dal 28 giugno, quando poi è successo il disastro. E' stato un caso, il motore del camper faceva dei suoni che non mi piacevano, l'ho portato in officina e mi hanno fermato là. Siamo partiti la settimana dopo. Siamo venuti qui in Valle d'Aosta, abbiamo girato un po' di valli in attesa che riaprissero la strada. Oggi finalmente la aprono e noi ben volentieri andiamo su".

Con il problema al camper la coppia ha quindi evitato di restare bloccata a causa dell'alluvione. "Non quelle condizioni lì, ma se fosse un'altra cosa a bloccarmi là, ci starei volentieri. Con quel disastro, pensando a quello che ha subito la gente, non è stato molto bello", aggiunge Monaco.

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