Valle d'Aosta

Sanità, Pas "inutile sparare sulla Croce rossa"

"Fare proclami populisti sa di slogan elettorale"

Redazione Ansa

"Un vecchio adagio dice 'come sparare sulla croce rossa', mai la metafora è così calzante come di questi tempi. Certamente la sanità presenta delle pecche, non ultima le liste d'attesa. Fare proclami populisti a riguardo, con una lontana eco romana sa però di slogan elettorale fine a sé stesso". Lo scrive, in una nota, il responsabile politico di Pays d'Aoste Souverain, Christian Sarteur, in merito alla situazione della sanità valdostana.
    "La soluzione non è dietro l'angolo - prosegue - e non è così scontata, comporta sinergie, impegno e, si trova, avendo un approccio serio, con un'analisi concreta della situazione.
    Verosimilmente la professionalità e l'attenzione verso gli utenti, quindi i malati, sono di buon livello. Gestire un settore simile, con variazioni d'affluenza considerevoli dovuti al turismo, comporta mettere a dura prova gli operatori, medici, infermieri, etc. L'assistenza sul territorio, specialmente nelle valli laterali, è ridotta ai minimi termini". Secondo Pas "il tintinnio dei franchi svizzeri è un forte richiamo. Oltre alla maggior diffusione della telemedicina, per quanto semplicistica possa apparire, una proposta è agire affinché le norme italiane non impediscano alla regione di aumentare gli stipendi, senza avere il picchetto di disparità di trattamento rispetto al 'personale medico' operante in ambito nazionale. La Vallée d'Aoste, vista la sua morfologia, non è assolutamente paragonabile, con asettici criteri quali superficie e numero di abitanti, a nessun'altra italica realtà. Forse questo è il messaggio che i Meloniani dovrebbero far arrivare a Palazzo Chigi, piuttosto che lanciare i soliti strali verso gli amministratori autonomisti". 
   

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