I ghiacciai della Valpelline sono sempre più fragili ed esposti agli impatti degli eventi meteo estremi in aumento sull'arco alpino. Il risultato è che continuano ad arretrare: dal 1850 la fronte dell'antico ghiacciaio della Valpelline, che comprendeva gli attuali ghiacciai minori, è arretrata di ben 7 chilometri rispetto alle attuali fronti delle masse glaciali in cui il grande ghiacciaio sì e separato nel 1959.
In particolare - è stato spiegato in conferenza stampa - "preoccupa l'accelerazione che si è registrata dagli anni 2000, con il ghiacciaio delle Grandes Murailles che ha perso 1,3 chilometri di lunghezza dal 2005 e il suo fronte oggi si trova a circa 2900 metri di quota, ben 500 metri più in alto.
Analogamente, il ghiacciaio di Tza de Tzan ha perso 1,2 chilometri di lunghezza dal 2002 e il suo fronte è 'risalito' di ben 400 metri".
"In questa seconda tappa - dichiara Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente - abbiamo rincorso passo dopo passo i ghiacciai della Valpelline che si ritraggono sempre di più diventando piccoli e fragili". "I dati glaciologici storici e i risultati dei rilevamenti più recenti nell'alta Valpelline - aggiunge Marco Giardino, vicepresidente del Comitato glaciologico italiano - ci offrono un'immagine chiara e a forti contrasti sull'evoluzione delle aree proglaciali: morene e segnali glaciologici scandiscono l'accelerazione delle tappe della deglaciazione, frane e colate detritiche dimostrano l'attuale fragilità del paesaggio alpino. L'insieme dei dati dimostra pertanto che le aree proglaciali svolgono un importante servizio di regolazione dei flussi detritici e delle piene. Si tratta di luoghi da monitorare e gestire in maniera sostenibile, poiché sono la nostra assicurazione sui futuri fenomeni di instabilità".
Legambiente, "i ghiacciai della Valpelline stanno sparendo"
"Preoccupazione per ghiacciai Grandes Murailles e Tza de Tzan"