Valle d'Aosta

'Ritorno al Breithorn', a Valtournenche la prima proiezione

Dieci anni fa il regista del film sopravvisse a una valanga

Redazione Ansa

(ANSA) - AOSTA, 19 OTT - Dieci anni dopo un'esperienza che ha segnato la sua vita, il regista e filmmaker Dario Tubaldo è tornato ai piedi del Cervino per presentare 'Ritorno al Breithorn', pellicola che celebra la montagna e invita ad approcciarla con rispetto e consapevolezza.
    Il 18 ottobre 2014, Tubaldo e il collega Luca Di Meo sopravvissero a una valanga sul Breithorn. Questo evento ha ispirato un film che è tanto una riflessione personale quanto un omaggio alla maestosità e ai pericoli dell'ambiente alpino.
    La prima proiezione, ieri sera al Centro congressi di Valtournenche, ha visto una sala gremita di spettatori. Tubaldo racconta: "È stata un'esperienza incredibilmente emozionante condividere questa mia storia e vedere come, in soli 30 minuti, il film sia riuscito a trasmettere intense emozioni anche a chi non ha vissuto direttamente quell'esperienza. È stata una serata indimenticabile".
    Tra i protagonisti del film c'è Ettore Personnettaz, freerider noto per le sue discese estreme in splitboard. "La serata è stata emozionante e ha visto la partecipazione di molti amici. Il messaggio dell'amicizia, della passione e dell'autenticità nel vivere queste esperienze è emerso con forza. La canzone conclusiva, 'In-felicità', simboleggia perfettamente l'alternanza tra gioia e tristezza che caratterizza non solo la vita in montagna ma l'esistenza stessa".
    Il film rende anche un omaggio ad Alfredo Canavari, Edoardo Camardella, Alessandro Letey e Luca Pandolfi, alpinisti che hanno perso la vita in incidenti in montagna.
    "Il film sarà ora presentato in varie sale e festival dedicati alla montagna, in Italia e all'estero", ha detto Chantal Vuillermoz, assessora al Turismo del Comune di Valtournenche. "Il primo appuntamento - ha annunciato - sarà al Milano Montagna Festival, il 27 ottobre. Abbiamo sostenuto questo progetto perché è un inno alla vita e alla rinascita, proponendo la montagna come espressione di bellezza, libertà, gioia e amore". (ANSA).
   

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