Valle d'Aosta

Legambiente, torbiera distrutta per l'innevamento artificiale

A Champorcher, sotto accusa gli scavi per un invaso

Redazione Ansa

(ANSA) - AOSTA, 24 OTT - "Sbancamenti e scavi per creare un invaso di innevamento artificiale a Laris, utilizzando le acque dell'omonimo torrente e quelle del torrente Ayasse. In questo caso quello che è particolarmente grave è il fatto che, per creare l'invaso, si è in gran parte distrutta una torbiera, che rappresenta un archivio naturale e antropico, un ecosistema altamente fragile, importante e tutelato a livello europeo". E' quanto Legambiente Valle d'Aosta segnala essere avvenuto l'estate scorsa nel territorio del comprensorio sciistico a monte di Champorcher. Secondo l'associazione ambientalista "l'ottima conservazione del sito di Laris poteva favorire lo studio e l'analisi della frequentazione umana nei secoli e della coltivazione di cereali, ben documentata dalla presenza di un 'grenier' a una quota di 1900 metri in stato di degrado. L'intensa frequentazione e uso dei pascoli è anche dimostrata dai documenti storici fin dal XIII e XIV secolo". Invece "la creazione dell'invaso comporta l'asportazione dei depositi torbosi con scavi e sterri alti anche oltre i tre metri, lo scavo di profonde trincee per posizionare le condotte di innevamento. Per favorire le piste il terreno viene rimodellato nelle pendenze, con scavi e riporti che interessano un'area molto ampia".
    "Una torbiera - scrive Legambiente - è un vero documento storico-archeologico, oltre che un biotopo raro e interessante, ci racconta la storia a partire da più di 11.000 anni fa, contiene la storia del clima e delle sue variazioni, attraverso l'avanzata e il ritiro dei ghiacciai e il loro rapporto con le popolazioni preistoriche e protostoriche. I pollini contenuti all'interno della torbiera ci raccontano la storia degli ultimi 3.000 anni". Inoltre "ricordiamo che vicino al futuro invaso c'è un piccolo nucleo di antiche abitazioni, il che dimostra che i luoghi erano già frequentati, almeno nel periodo estivo, già nel Medioevo". (ANSA).
   

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