Valle d'Aosta

Spelgatti, diamo dignità e centralità a chi vive in montagna

Intervento della senatrice sul ddl Sviluppo delle zone montane

Redazione Ansa

(ANSA) - AOSTA, 31 OTT - "Grazie alla determinazione e alla capacità del ministro Calderoli e della Lega, per la prima volta il riconoscimento, la promozione, la crescita economica e sociale, il ripopolamento delle zone montane, diventano obiettivi di interesse nazionale e lo diventano con una strategia concreta e di amplissima portata, con misure che toccano diversi ambiti". Così la senatrice della Lega Nicoletta Spelgatti, durante la dichiarazione di voto sul disegno di legge per il riconoscimento e la promozione dello sviluppo delle zone montane, approvato dall'aula con 77 voti favorevoli, cinque contrari e 45 astensioni.
    Secondo Spelgatti "era necessario dare dignità e centralità alle popolazioni delle terre alte, riconoscendone le loro peculiarità e le loro differenze, uscendo dalla logica del mero assistenzialismo. Un provvedimento che non vuole regalare niente a nessuno, ma solo riconoscere le differenze tra aree urbane e aree montane, sottolineando il valore del lavoro che svolgono i montanari ai fini della tutela e salvaguardia del territorio.
    Questo Ddl - che abbiamo votato con orgoglio - costituisce uno strumento importante per dare non solo a coloro che hanno avuto il privilegio di nascere in territori montani di continuare a viverci senza doversene andare, ma soprattutto per dare a tante persone la possibilità di pensare a un cambio radicale di vita, trasferendosi in montagna".
    "Vivere in montagna - ha detto Spelgatti - è una scelta, un onore e a volte un sacrificio. Nessuno vuole abbandonarla per scelta, ma troppo spesso le persone sono costrette a farlo per necessità, ed è qui che dobbiamo intervenire. Con il voto di oggi, finalmente, diamo tutele, garanzie di servizi e di sviluppo anche a chi vive in territori montani e alla montagna stessa. Sottolineo in particolare un emendamento da me presentato in materia di responsabilità: passa il principio rivoluzionario che chi va in montagna deve essere consapevole dei rischi che incontra e non si trova in un parco giochi. Si mette un freno alle richieste di risarcimento danni nel momento di sinistri su sentieri e strade poderali, domande che troppo spesso vengono attivate come se ci si trovasse su una strada di città o una ciclabile". (ANSA).
   

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