Valle d'Aosta

Al Parini nuovo strumento per diagnosi malattie epatiche

E' il "Fibroscan", per individuare patologie croniche

Redazione Ansa

(ANSA) - AOSTA, 02 NOV - A partire da ottobre la struttura complessa di Gastroenterologia dell'Ospedale Parini di Aosta ha a disposizione un nuovo strumento all'avanguardia per la diagnosi delle malattie epatiche. Si tratta del "Fibroscan", dispositivo innovativo che "consente, attraverso un esame rapido, indolore e non invasivo, di diagnosticare precocemente e con precisione malattie croniche del fegato, evitando l'uso della biopsia epatica e le complicanze ad essa associate, e di monitorarne l'evoluzione nel tempo, così come raccomandato dalle linee guida internazionali". Lo ha comunicato, in una nota, L'Usl della Valle d'Aosta.
    "Si tratta di una tecnologia che utilizza ultrasuoni - spiega Stefano Okolicsanyi, responsabile della Struttura - per valutare l'elasticità del tessuto epatico e rilevare la presenza di fibrosi e cirrosi. Sfruttando la velocità di propagazione degli ultrasuoni attraverso il fegato, questo dispositivo ci fornisce un valore numerico che quantifica la presenza di fibrosi e di steatosi (accumulo di grasso) nel fegato. Il modello, appena acquisito e installato negli Ambulatori della Gastroenterologia del "Parini", ci permette di venire incontro alle esigenze della popolazione valdostana che fino a ora doveva recarsi presso le strutture piemontesi per eseguire l'esame diagnostico con questa nuova tecnologia".
    In particolare, il Fibroscan permette di quantificare sia la "consistenza" del fegato in termini di fibrosi o cirrosi, sia la steatosi, aiutando a distinguere tra steatosi e la sua forma evolutiva, la steatoepatite, che si prevede diventerà entro pochi anni la principale causa di trapianto di fegato.
    "Attualmente - aggiunge Okolicsanyi - circa il 20% della popolazione affetta da cirrosi in Valle d'Aosta presenta una steatoepatite, un dato che purtroppo è in costante crescita negli ultimi anni. Grazie a questo nuovo approccio diagnostico saremo in grado di offrire ai pazienti un strumento non invasivo per monitorare l'efficacia dei trattamenti sia dietetici sia farmacologici". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it