Valle d'Aosta

Il Consiglio apre i propri lavori nel ricordo di Massimo Lévêque

Testolin: "Momento doloroso per la Valle d'Aosta"

Redazione Ansa

(ANSA) - AOSTA, 05 NOV - I lavori del Consiglio Valle si sono aperti nel ricordo di Massimo Lévêque, assessore tecnico al bilancio e finanze nella decima legislatura dal 1993 al 1997, morto ieri a seguito di un malore.
    Il presidente Alberto Bertin, esprimendo il cordoglio dell'Assemblea regionale, ha evidenziato: "La Valle d'Aosta perde un attento studioso delle nostre dinamiche economiche. Un economista che ha messo la sua esperienza e la sua visione al servizio della nostra comunità, sia in qualità di assessore che nei diversi ruoli ricoperti durante la sua carriera professionale".
    Il presidente della Regione, Renzo Testolin, ha parlato di "momento doloroso per la Valle d'Aosta. Era un uomo riconosciuto trasversalmente per la sua validità e la sua competenza: una persona che arricchiva il nostro patrimonio culturale e umano, che teneva al percorso della collettività all'interno della quale abitava".
    Sono intervenuti i consiglieri dei vari gruppi consiliari per esprimere le proprie condoglianze alla moglie Maria Cristina, al figlio Philippe, al fratello Alessandro e a tutta la sua famiglia.
    Il consigliere Paolo Sammaritani della Lega Vda ha parlato di "una persona competente e brillante in materia di economia, ma anche un piacevole conversatore che sapeva disquisire con intelligenza su ogni cosa: con la sua sagacia ha arricchito tutta la nostra comunità".
    Per il capogruppo di Pla, Aldo Di Marco, "Massimo Lévêque era un uomo delle istituzioni che ha saputo portare la sua profonda competenza nei vari ambiti in cui ha operato e nei vari ruoli ricoperti. Era un professionista attento e preparato con una grande lucidità di visione".
    Il capogruppo di Rassemblement Valdôtain, Stefano Aggravi, ha ricordato "il professor Lévêque ha saputo guidare Finaosta in un momento difficile e complesso e, con grande senso di responsabilità, si è occupato prima di tutto della salvaguardia e della reputazione dell'ente che stava guidando".
    Il capogruppo di Fi, Pierluigi Marquis, ha ricordato la "persona garbata e per bene, con un robusto bagaglio culturale, un profondo conoscitore della nostra regione, un convinto autonomista che ha sempre posto l'attenzione più sulla responsabilità della gestione che sulla rivendicazione dell'autonomia".
    "Massimo era parte del nostro gruppo di 'baby boomer degli anni 50' ed era uno dei più intelligenti - ha ricordato l'assessore Luciano Caveri (Union Valdôtaine) -. Avvicinatosi alla politica al fianco di César Dujany ha fatto parte di quel cenacolo che ebbe concretizzazione nella rivista 'Table ronde', portando alla discussione un contributo arricchente e originale".
    Per il consigliere Andrea Padovani (Fp-Pd), "Massimo era un uomo che ha messo a disposizione le sue competenze a servizio della comunità: non ha mai esitato ad esprimere le sue idee con spirito critico e molto diretto sul futuro della Valle d'Aosta".
    Per la consigliera di Pcp Chiara Minelli, "una dipartita così repentina non può che lasciare un grande sconforto a tutti coloro che gli hanno voluto bene". (ANSA).
   

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