Valle d'Aosta

Bertschy, "per gli impianti a fune serve un asset sempre più robusto"

"Settore da sviluppare in una sfida globale con grandi comprensori"

Redazione Ansa

(ANSA) - AOSTA, 28 NOV - "Noi dobbiamo rivolgere il nostro sguardo a investimenti innovativi e lo stiamo facendo. Di qui a qualche giorno si aprirà il secondo troncone della Pila-Couis.
    Quindi dare delle opportunità anche a chi non ha gli sci ai piedi di poter godere degli impianti a fune ma soprattutto ragionare su un mercato che ormai è globale, perché non stiamo più ragionando sul mercato di semplice prossimità. A sciare in Valle d'Aosta vengono per fortuna i piemontesi e i lombardi, ma vengono tante persone dai mercati esteri. Quindi noi dobbiamo porci un obiettivo nei prossimi anni, non domani mattina, di avere un asset a livello societario sempre più robusto per garantire che questo prodotto, che è un prodotto legato alla montagna, legato all'altezza con la quale si può sviluppare ancora il settore, possa essere anche sufficientemente robusto per stare in questa sfida globale che è fatta dai grandi comprensori". Così il vicepresidente della Regione e assessore ai Trasporti, Luigi Bertschy, commentando l'analisi delle ricadute socio-economiche in Valle d'Aosta delle società degli impianti di risalita controllate da Finaosta. Secondo lo studio, condotto da Althesys strategic consultants, il "valore generato" dagli impianti di risalita "è sei volte i contributi stanziati" dalla Regione "per il settore negli ultimi tre anni".
    Per Bertschy è "importante andare avanti con la seconda parte dello studio che sta realizzando Finaosta - riguarda l'asset societario - per avere tutte le informazioni necessarie da dare alla politica. Perché possa poi assumere per gradi" delle decisioni, "non andando a creare divisioni sul territorio, ma unioni rispetto a un progetto". Quindi "la logica è 'ci si mette insieme per fare meglio, per far di più, senza perdere vista del territorio'".
    Lo studio Avif, ha spiegato Bertschy, "andrà a dare ulteriori informazioni e comprenderà anche le società più piccole che sono gestite dai comuni". Si baserà sui dati della stagione 2023-2024 (l'analisi presentata oggi invece riguardava quella precedente) ed è atteso alla fine dell'inverno. (ANSA).
   

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