(ANSA) - ROMA, 06 DIC - Da Roma a Milano, fino a Aosta (dove peraltro c'è la competenza primaria), Napoli, Bologna, Venezia e Torino, sono oltre duemila i Comuni che andranno al voto oltre i cinque anni del naturale mandato, ovvero nell'arco dei sei mesi successivi. A spiegarlo è una circolare del dipartimento del Viminale che si occupa della materia elettorale, dove si illustra ai territori la normativa vigente.
Nel 2020 e nel 2021 fu disposto, attraverso decreti legge, il rinvio in autunno delle elezioni a causa dell'epidemia che era ancora in corso. I provvedimenti introdussero all'epoca anche "modalità operative precauzionali e di sicurezza per la raccolta del voto" durante le consultazioni, seguendo specifici protocolli sanitari di sicurezza adottati all'epoca dal governo.
Per accedere ai seggi elettorali era obbligatorio l'uso della mascherina da parte degli elettori e di chiunque altro entrava.
Tra le misure per l'allestimento e l'ingresso ai seggi, furono previsti accessi contingentati agli edifici che li ospitavano, percorsi distinti di entrata e di uscita, distanziamento tra i componenti del seggio e tra questi gli elettori, in particolare nel momento in cui questi dovevano rimuovere la mascherina per il riconoscimento.
Nel 2020 le elezioni comunali - a cui furono affiancati contestualmente i referendum per la riduzione del numero di parlamentari - si svolsero il 20 e 21 settembre (i ballottaggi il 4 e 5 ottobre) in 1.184 Comuni, tra cui Venezia, Reggio di Calabria, Trento, Bolzano, Andria, Arezzo, Matera, Crotone, Agrigento, Trani, Chieti, Lecco, Mantova, Macerata, Fermo, Nuoro, Enna. Analoga decisione fu presa nel 2021, con le consultazioni elettorali che si svolsero il 3 e il 4 ottobre (i ballottaggi il 17 e il 18 ottobre) in 1.162 Comuni, tra i quali 18 capoluoghi di provincia, compresi Torino, Milano, Bologna, Roma e Napoli. (ANSA).
Da Aosta a Roma, mandato 2mila Comuni scade oltre 5 anni
Durante l'emergenza Covid le urne furono rinviate in autunno