Valle d'Aosta

Aggravi, "bilanci sempre più 'corti', difficile pianificare"

"Risorse passato non esistono più, occorre cambiare approccio"

Redazione Ansa

(ANSA) - AOSTA, 09 DIC - "Un anno fa circa concludevo la relazione ai disegni di legge al bilancio previsionale dicendo: 'Il prossimo triennio ci porterà a vivere nella stagione dei bilanci sempre più corti e sempre più dipendenti da fonti terze'. Quanto si può oggi analizzare nei documenti in esame non fa che confermare questa tendenza alla quale siamo ormai sempre più condannati. Un andamento previsionale delle entrate (e quindi di conseguenza della spesa pubblica) che porta il 'governante' di turno a limitare nel concreto la propria visione programmatoria ai soli prossimi mesi piuttosto che a poter pianificare con maggior certezza i successivi del triennio di riferimento". Lo ha detto il consigliere Stefano Aggravi (Rassemblement valdotain) intervenendo in aula in qualità di relatore di minoranza sulle leggi di bilancio.
    "Dobbiamo essere consapevoli del fatto - ha aggiunto - che le risorse e le opportunità del passato non esistono più. Tuttavia, proprio per questo, è essenziale cambiare approccio e strumenti, affrontando con coraggio e responsabilità le criticità del presente. Se continueremo a ragionare con logiche superate, rischieremo di trovarci di fronte a problemi fuori controllo, senza possibilità di mitigazione, neanche di soluzione e quindi resteremo ancorati alla gestione del corrente, alla visione corta dei prossimi mesi".
    Aggravi ha poi parlato della "riforma del comparto pubblico", che "incide su un aspetto cruciale della spesa regionale, sia in termini di costi correnti per il mantenimento del sistema, sia in relazione all'efficienza complessiva della gestione finanziaria", dei rinnovi contrattuali (nel triennio il costo complessivo si tradurrà in un incremento del 15%", della riforma degli enti locali ("Avevamo un anno intero per discuterne, valutarla e, magari, adottare scelte coraggiose. Invece, ha prevalso il consolidato atteggiamento di 'appeasement', per cui si cambierà forse qualcosa, ma senza intervenire davvero in profondità").
    (ANSA).
   

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