Valle d'Aosta

Associazioni, "la Regione chiuda la discarica di Pompiod"

Lettera all'assessore Sapinet, "avviare una bonifica seria"

Redazione Ansa

(ANSA) - AOSTA, 20 DIC - "Le nostre associazioni chiedono con forza che l'amministrazione regionale si impegni per chiudere definitivamente la discarica di Pompiod e per avviare un piano di bonifica serio ed efficace". Lo scrivono in una lettera aperta all'assessore all'Ambiente, Davide Sapinet, le associazioni Valle virtuosa, Legambiente Valle d'Aosta, La Valle non è una discarica, Libera Vda, Isde Valle d'Aosta - Medici per l'ambiente, Discarica sicura di Pompiod e Fridays for future.
    Associazioni e comitati manifestano - si legge - "ferma opposizione alla procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via) per il rinnovo della Concessione alla società Ulisse 2007 per la gestione della discarica di Pompiod. Questa società, con la delibera di giunta numero 909 dell'8 luglio 2016, aveva ottenuto il permesso di smaltire nella discarica privata per inerti di Pompiod 123 codici Cer di rifiuti non pericolosi (ma di fatto industriali), provenienti, potenzialmente, da tutta Europa".
    Tra le "gravi problematiche" sollevate da questa decisione figurano, a detta delle associazioni, la "mancata applicazione del principio di cautela", la "mancata applicazione dell'articolo 41 della Costituzione ("l'iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale"), l'applicazione "di una norma illegittima" ("la revisione del Volume IV del Prgr 2022-2026 introduce un principio illogico e ingiustificato, secondo il quale, in caso di rinnovo, gli elementi escludenti vengono declassati a semplici elementi di attenzione").
    Associazioni e i comitati ritengono quindi che "il procedimento debba essere configurato come una nuova autorizzazione", ma anche che "sia necessaria una valutazione approfondita e trasparente" e che "l'Amministrazione debba respingere la domanda di rinnovo".
    L'avvio della procedura di rinnovo da parte dell'amministrazione regionale - si legge nella lettera - "appare ancor più inspiegabile considerando che il sito ospita già due discariche sovrapposte, messe in sicurezza in modo provvisorio dopo due sequestri successivi e tuttora non bonificate". (ANSA).
   

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