Valle d'Aosta

Agricoltura, approvato Psr 2014-2020

Critiche da minoranza per riduzione risorse a settore

Redazione Ansa

(ANSA) - AOSTA, 25 FEB - Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta ha approvato il Programma di sviluppo rurale 2014-2020.
    Il provvedimento ha avuto 19 voti a favore (uv, Stella alpina e Pd), 12 astensioni (Uvp e Alpe) e due contrari (M5S). Il Piano, mette a disposizione 138 milioni e 706.000 euro, di cui il 43% a carico dell'Unione europea, il 40% dello Stato e il 17% della Regione.
    "Queste risorse - ha detto l'assessore all'agricoltura, Renzo Testolin - andranno a rispondere ai bisogni della nostra agricoltura e del territorio tenendo conto dei tre obiettivi stabiliti dall'Unione europea: l'incremento della competitività dei settori agricolo forestale e agroalimentare, lo sviluppo più equilibrato dal punto di vista della distribuzione territoriale e più sostenibile dal punto di vista ambientale, la crescita economica e sociale delle zone rurali regionali".
    E' prevista l'attivazione di 13 misure, divise in tre grandi comparti: le misure a superficie, le misure di investimento e quelle destinate al miglioramento e alla creazione di strategie e di interventi in ambito locale. "Il Piano - ha aggiunto Testolin - offre la potenziale opportunità per le oltre 3500 agricole valdostane di aderire alle misure a superficie".
    Fabrizio Roscio (Alpe) ha sottolineato che "le risorse destinate dall'Assessorato all'agricoltura al Psr sono davvero risicate rispetto ad altri Assessorati; le peculiarità valdostane sono diverse dalle aziende di pianura, per ovviare sarebbe opportuno un intervento regionale, che invece manca. Per il settore agricolo la decrescita è stata del 90% (nel 2010 erano stati stanziati 77 milioni di euro, meno di 34 milioni nel 2013 e 7.5 milioni nel 2016)". Alessandro Nogara (Uvp) ha rivolto l'attenzione al "rischio di spopolamento della montagna per il venir meno dei servizi e degli aiuti in agricoltura, con le conseguenti negative ricadute a livello di protezione del territorio oltre che a livello sociale". Secondo Albert Chatrian (Alpe) "il Psr è l'unico strumento che la maggioranza regionale ha deciso di utilizzare per supportare l'agricoltura valdostana, a fronte, però, di una situazione drammatica, con poche giovani leve che intraprendono questo mestiere. La scelta politica è stata di mettere solo 3 milioni di euro all'anno per il Psr, malgrado un bilancio che, pur ridotto, presenta ancora 1.000 milioni di euro". Pierluigi Marquis (Stella alpina) ha poi osservato che "il quadro è mutato e bisogna guardare ad una nuova competitività del settore in un contesto caratterizzato dalla riduzione delle risorse disponibili, in questo senso occorre valorizzare le produzioni e innovarle potenziando anche l'attività formativa". Richiamando i numerosi contributi che negli anni scorsi venivano erogati nell'ambito agricolo valdostano, Stefano Ferrero (M5S) ha evidenziato che "non è possibile togliere da un giorno all'altro l'asse portante su cui si è fondata un'economia: in questo Psr avrebbero dovuto essere centrali i concetti della formazione e della qualità, pilastri del rilancio". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it