Valle d'Aosta

Legge elettorale: Pcp, Assemblea non vuole ascoltare valdostani

"Emerso grande fastidio per strumenti iniziativa popolare"

Redazione Ansa

"Trentatre consiglieri su 35 hanno deciso di non permettere l'effettuazione del referendum consultivo in materia di riforma elettorale. Ancora una volta si decide di non dare la parola ai cittadini che, secondo quanto ascoltato in Aula, ogni 5 anni con le elezioni regionali danno una delega, praticamente in bianco, ai futuri eletti e non devono nemmeno permettersi di dare la loro opinione su questioni come quella della legge elettorale che deve rimanere di totale appannaggio dei consiglieri". È quanto dichiarano, in una nota, le Consigliere del gruppo Progetto Civico Progressista, Erika Guichardaz e Chiara Minelli, dopo che l'Assemblea regionale ha detto no allo svolgimento del referendum consultivo sulla proposta di legge di riforma elettorale.
    "Non solo - aggiungono -, durante il dibattito, è emerso il grande fastidio di molti per gli strumenti e le istanze di iniziativa popolare portati avanti dai comitati operanti nella nostra regione e da chi, fuori dal Consiglio, sollecita con forza gli eletti. Si è persa un'occasione importante: per la prima volta in Valle d'Aosta, e non solo, si sarebbe potuto dar corso ad un momento alto e importante di partecipazione popolare, di avvicinamento dei cittadini alle Istituzioni attraverso l'iniziativa referendaria prevista dalla legge e dallo Statuto". 
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it