Valle d'Aosta

Distretti del commercio, bocciata proposta minoranza

Pcp vota con la maggioranza, 21 astenuti e 14 favorevoli

Redazione Ansa

Con 21 voti di astensione (maggioranza e Pcp) e 14 a favore (opposizione) il Consiglio Valle ha 'bocciato' una proposta di legge per la disciplina e gli interventi a sostegno dei distretti del commercio. Composto da due articoli, il testo era stato depositato dai gruppi Lega VdA, Rassemblement Valdôtain, Forza Italia e Misto.
    Contestualmente è stato approvato all'unanimità un ordine del giorno proposto dal gruppo Rv e emendato dall'assessore Davide Sapinet, che "impegna il Governo regionale a chiedere al gruppo di lavoro costituito per la riforma della pianificazione territoriale e paesaggistica regionale di valutare lo stato dello sviluppo dei servizi di rilevanza regionale riguardanti le attività e i servizi commerciali, di proporre elementi di indirizzo o specifiche norme per favorire la rigenerazione urbana delle zone soggette a maggior desertificazione commerciale e di riferirne alle Commissioni consiliari".
    Sui distretti del commercio il dibattito è stato serrato in aula. "Il settore del commercio verte in grave difficoltà - ha detto Christian Ganis (Lega VdA) - e la politica non può stare a guardare: oltre agli interventi mirati di tipo fiscale ed economico, occorre anche mettere in atto tutte le strategie possibili per potenziare l'offerta commerciale legata alla nostra realtà, dai piccoli negozi di montagna, veri presidi territoriali, ai locali storici e a tutte le attività che mantengono viva una comunità. Seppure qualcosa sia stato fatto, come i contributi a favore degli esercizi di vicinato che sono però soltanto dei palliativi, la crisi del commercio va risolta attraverso strategie innovative, attraverso progetti in grado di frenare la desertificazione e stimolare investimenti ed insediamenti futuri".
    Il presidente della quarta Commissione, Roberto Rosaire (Uv), ha ricordato il percorso della proposta e le audizioni condotte in Commissione: "Al termine, abbiamo preso atto delle molte criticità espresse dai rappresentanti delle principali associazioni di categoria. Anche il Consiglio permanente degli enti locali, pur condividendo il nobile intento di proteggere le attività nelle aree a rischio di desertificazione, ha ribadito l'importanza di sostenere le iniziative già promosse dalla Regione, come le misure destinate agli esercizi di vicinato".
    Stefano Aggravi (Rv) ha sottolineato che "la legge sui distretti del commercio ha come obiettivo quello di creare un'azione dal basso, non disponendo imperativamente come fare le cose ma dando gli strumenti a vari macro attori per realizzare gli obiettivi.
    Si tratta di una proposta di legge aperta e autonoma che, ampliando la possibilità di agire del territorio, crea un cambio di mentalità, che a volte non piace. Respingere questa legge significa anche perdere l'occasione di valorizzare l'implementazione urbana e la rigenerazione del territorio per sostenere, non solo le attività commerciali, ma i centri che oggi si stanno desertificando".
    Per Mauro Baccega (Forza Italia) "i distretti del commercio sono una realtà in divenire che deve essere realizzata e sviluppata anche nella nostra regione. L'idea più innovativa e significativa è quella di partire dal basso, lasciando che sia il territorio a determinarsi sulla base delle esigenze e delle possibilità di Comuni e associazioni". Secondo Claudio Restano (Misto) "questa proposta poteva essere un'opportunità per riflettere sulla situazione del commercio e avviare un confronto in Consiglio. Tiriamoci su le maniche perché abbiamo tanto da lavorare: il settore è in grave difficoltà". "Noi crediamo che questa proposta di legge - ha aggiunto Erika Guichardaz (Pcp) - ponga un tema di assoluta priorità da discutere in questo Consiglio: la desertificazione, l'abbandono dei centri storici, non solo dei paesi di alta montagna, sono una realtà. La legge sugli esercizi di vicinato ha dato i suoi frutti, ma questa proposta di legge era molto più organica: forse per le maglie troppo larghe non è tata colta appieno dalle associazioni di categoria e dai Comuni".
    "Siamo consapevoli delle criticità che riguardano il commercio - ha osservato l'Assessore al commercio, Giulio Grosjacques - e abbiamo cercato di dare una risposta attraverso il sostegno agli esercizi di vicinato soprattutto nei borghi e nei centri storici, che è stato accolto positivamente con 146 richieste di finanziamento presentate quest'anno, con un ampliamento della platea dei beneficiari. Certo non è una misura risolutiva ma il territorio ha risposto bene ed è stato possibile mantenere in vita attività commerciali che, altrimenti, sarebbero state destinate a chiudere. Per quanto riguarda gli incontri sul territorio per la realizzazione dei distretti del commercio, sono stati raccolti pareri non sempre unanimi e per questo motivo vengono sentite le associazioni di categoria maggiormente rappresentative. Anche i pareri dei Sindaci sono stati presi in debita considerazione e non tutti erano particolarmente indirizzati sulla soluzione dei distretti del commercio per dare una risposta concreta alla crisi conclamata delle attività nei centri storici". Per Corrado Jordan (AV-VdAU) "pur essendo uno strumento teoricamente interessante, i distretti del commercio ove presenti hanno dimostrato un'efficacia variegata: maggiore nei centri urbani vicini alle grandi città, minore nei centri più piccoli e meno sviluppati". 
   

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