Valle d'Aosta

Indennità a sanitari, approvata la legge da 7,1 milioni

Lega non partecipa al voto, "disparità tra i lavoratori"

Redazione Ansa

Con 20 voti a favore e otto astensioni il Consiglio Valle ha approvato il disegno di legge che contiene disposizioni organizzative straordinarie, urgenti e temporanee per assicurare la regolare erogazione e la qualità dei servizi essenziali di assistenza nel sistema sanitario regionale e altre disposizioni urgenti in tema di sanità. Il provvedimento è composto di otto articoli che introducono un'indennità sanitaria temporanea per il triennio 2023-2025 per il personale delle professioni sanitarie del comparto sanità e per la dirigenza non medica, veterinaria e delle professioni sanitarie titolari di lavoro subordinato a tempo indeterminato, pieno e parziale, con l'Usl. Inoltre, riconosce l'indennità anche ai medici e infermieri a tempo indeterminato parziale e detta disposizioni per il recupero delle liste d'attesa.
    "Questo disegno di legge completa il percorso che il Consiglio regionale iniziò con la legge di attrattività - ha detto Albert Chatrian (Alliance valdotaine-VdaUnie) - per una valorizzazione complessiva dei professionisti sanitari e per un rafforzamento della presenza sanitaria sul territorio regionale. Introduce, infatti, un'indennità sanitaria temporanea a integrazione del trattamento economico accessorio per tutti i professionisti sanitari e amplia la platea a medici e infermieri che lavorano part-time, che erano stati esclusi dalla legge 22. L'importo complessivo stanziato è di 2,7 milioni di euro all'anno per il triennio 2023-2025: nella legge di stabilità approvata nell'ultimo Consiglio si è già previsto di dare copertura all'indennità anche per il 2026". "In particolare - ha aggiunto - con l'obiettivo di consentire il recupero degli interventi di chirurgia generale ancora in sospeso in conseguenza dell'emergenza da Covid-19 e per ridurre i tempi di attesa dei pazienti messi in lista nella fase post pandemica, si consente l'autorizzazione e l'accreditamento in via temporanea (3 anni dall'entrata in vigore della legge) di strutture sanitarie ospedaliere mono-specialistiche per lo svolgimento di attività polispecialistica di chirurgia generale anche senza il raggiungimento della soglia minima dei posti letto stabiliti dal decreto del Ministro della salute. La norma risulta necessaria per poter accreditare Isav di Saint-Pierre affinché possa svolgere interventi di chirurgia generale (quindi non ortopedici) a supporto delle attività dell'ospedale Parini".
    Per Claudio Restano (Misto) "con questa legge apriamo la sfida della riforma del personale della sanità: una riforma che va affrontata insieme nel rispetto dei ruoli e delle idee di cui ognuno di noi è portatore. Approfittiamo dell'occasione per valorizzare e rilanciare la nostra specificità e la nostra autonomia, senza omologarci alle indicazioni di chi non conosce la nostra realtà". La Lega Vda non ha partecipato al voto: "I motivi sono molteplici. Fra questi ha influito anche il fatto che la documentazione richiesta in Commissione è arrivata nella notte precedente l'esame in Aula del Disegno di legge. Ma non solo. Nuovamente la maggioranza crea una disparità fra i lavoratori del comparto sanitario. Riteniamo infatti che tutte le figure sanitarie, che da inizio pandemia devono affrontare un grosso carico di lavoro a causa della diminuzione del personale, debbano essere egualmente sostenute". 
   

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