Valle d'Aosta

Voto fuori dal comune di residenza, approvata una mozione

Presentata da Pcp, la Lega Vda si astiene.

Redazione Ansa

Con 25 voti a favore e sette astensioni (Lega Vda) il Consiglio Valle ha approvato una mozione del gruppo Progetto civico progressista riguardante il diritto di voto in comune diverso da quello di residenza. Il testo - emendato in accordo con il Presidente della Regione - impegna il Presidente del Consiglio Valle "anche attraverso un coordinamento con i Parlamentari valdostani e con la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome a sollecitare il Governo affinché favorisca e promuova l'approvazione urgente di un provvedimento che consenta, già alle prossime elezioni, l'esercizio del diritto di voto in un Comune diverso da quello di residenza, in caso di impedimenti per motivi di studio, lavoro o cura, anche a mezzo di sistemi alternativi a quello tradizionale oggi in uso, così come adottati in altri Paesi".
    "La maggioranza parlamentare ha votato un emendamento al decreto legge 'Elezioni 2024' - ha evidenziato la capogruppo Erika Guichardaz - che, in via sperimentale, consentirà a 600mila studenti di votare fuori sede ma i cittadini italiani che vivono, per vari motivi, in un comune diverso da quello di residenza sono circa 5 milioni, pari a un decimo del corpo elettorale. Secondo i dati Ipsos, alle elezioni politiche del 2022 la classe d'età con il tasso più alto di astensione (43%) è quella tra i 18 e i 34 anni che è la stessa in cui si colloca la maggior parte dei cittadini fuori sede. Il diritto di voto è già riconosciuto a chi si trova all'estero e deve essere esteso anche a chi studia o lavora sul territorio nazionale. È nostro compito facilitare l'accesso delle persone alle urne e consentire di esercitare il diritto di voto" Il presidente della Regione, Renzo Testolin, ha dichiarato di "condividere la necessità di individuare delle soluzioni agevolanti per permettere il voto fuori sede per chi lavora o per chi, per motivi di salute o di studio, si trova al di fuori del Comune di residenza, anche se non saranno tutti i quattro milioni di cittadini fuori sede a partecipare al voto. Sarà comunque un'ottima opportunità per chi vorrà farlo. Si tratta di uno strumento di partecipazione democratica alla vita del paese che deve essere messo a disposizione della popolazione anche attraverso degli strumenti alternativi di voto da sperimentare così come avvenuto in altri paesi". 
   

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