"L'Arer lasci in pace le persone fragili. L'ennesimo caso di mala gestione delle case popolari non può passare sotto silenzio".
"L'ultimo caso, in ordine di tempo, evidenziato dagli organi di informazione, riguarda una persona affetta da una patologia autoimmune invalidante - si legge nella nota - che ha dovuto subire uno sfratto poiché risultava moroso. Uno sfratto a cui si è opposto strenuamente poiché, a fronte di una pensione di circa 800 euro percepita, la somma da versare ad Arer era nettamente superiore. Una situazione già di per sé paradossale a cui si aggiunge il fatto che l'utente, che non poteva muoversi da casa a causa della terapia salvavita che deve seguire all'interno delle mura domestiche, si è visto cambiare la serratura senza che gli venissero consegnate le chiavi, rimanendo sostanzialmente prigioniero a casa sua". "Questo ennesimo caso - dichiara il capogruppo della Lega Vda, Andrea Manfrin - non può rimanere impunito. Chi ha sbagliato e continua a farlo, considerando le case popolari alla stregua di beni di lusso, dimenticandosi che sta operando con persone con profonde fragilità, deve pagare e caro, ed i vertici di Arer devono rispondere, assieme all'assessorato alle Politiche Sociali, della disperazione in cui stanno gettando decine di famiglie".
Lega Vda, Arer lasci in pace le persone fragili
Manfrin, "ennesimo caso che non può rimanere impunito"