Valle d'Aosta

La Valle d'Aosta modifica la legge sull'imposta di soggiorno

"Chiarisce passaggi procedurali e risolve dubbi interpretativi"

Redazione Ansa

(ANSA) - AOSTA, 18 SET - Con 19 voti a favore e 16 astensioni il Consiglio Valle ha approvato un disegno di legge che modifica la disciplina dell'imposta di soggiorno in Valle d'Aosta. Il provvedimento è costituito da cinque articoli. E' finalizzato "a chiarire dei passaggi procedurali e a risolvere alcuni dubbi interpretativi".
    "La nuova disposizione - ha detto Roberto Rosaire (Uv) - prevede che i Comuni dovranno adottare la deliberazione che stabilisce la misura dell'imposta di soggiorno entro il 31 dicembre dello stesso anno. In caso di mancata adozione, la misura dell'imposta corrisponde a quella minima approvata dalla Giunta regionale.
    Riguardo alle esenzioni, viene chiarita l'esenzione per gli autisti di gruppi organizzati (se questi beneficiano di soggiorni gratuiti), così come per gli studenti universitari, nonché ai loro autisti e accompagnatori. Una modifica che mira a favorire la partecipazione degli studenti universitari a eventi o soggiorni nella nostra regione. Vengono poi rafforzati il controllo e la trasparenza nella gestione del tributo a livello locale".
    Per Stefano Aggravi (Rassemblement valdotain) "se l'imposta è di rango comunale secondo noi sarebbe corretto che i comuni che non vogliono applicarla possano farlo, qui invece si sta gestendo la questione in maniera centrale e dirigistica da parte della Regione, prevedendone l'applicazione obbligatoria nella misura minima dei 50 centesimi. Ecco perché abbiamo presentato degli emendamenti per attuare il principio dell'autonomia comunale, indicando la possibilità di non applicare l'imposta". Erika Guichardaz (Pcp) ha evidenziato che "anche in sede di audizione sono emersi il ruolo e la competenza degli enti locali a decidere di non applicare la norma sull'imposta di soggiorno in alcuni periodi dell'anno. Questo per agevolare gli host, ma anche perché si produrrebbero effetti virtuosi sull'efficienza degli uffici comunali. Sempre in audizione è emersa da parte di chi affitta senza essere un professionista la richiesta di trovare strumenti per agevolare tutti gli adempimenti connessi all'imposta di soggiorno: su questa richiesta di semplificazione non vediamo nessun risultato".
    Secondo Raffaella Foudraz (Lega Vda) "il Governo non ha voluto recepire le richieste presentate dall'opposizione che andavano nell'ottica di risolvere delle criticità reali e manifestate, in primis, dai portatori di interesse che sono emerse in Commissione". Pierluigi Marquis (Forza Italia) ha aggiunto: "Oggi si cerca di mettere mano ad alcune problematiche emerse in prima applicazione, ma nei fatti non vi è la volontà di sostenere né l'ordine del giorno né gli emendamenti delle opposizioni. Invitiamo il Governo a riconsiderare queste proposte che mettono in evidenza che in tutta questa partita costa di più la corda del sacco".
    Per Aldo Di Marco (Pour lì'Autonomie) questo tributo è "un'imposta in favore del nostro territorio, che gioca un ruolo cruciale anche nello sviluppo di un modello di turismo sostenibile; un'imposta che consente ai comuni di ricavare risorse destinate a gestire l'impatto sui contesti e a preservare il nostro patrimonio storico, artistico e naturale senza andare a pesare sulla tassazione dei cittadini residenti.
    Le modifiche proposte oggi ci appaiono indispensabili".
    Infine l'Assessore al turismo, Giulio Grosjacques: "Il testo presentato in Aula apporta alcune modifiche di manutenzione che vanno a colmare delle lacune emerse in sede di prima applicazione. Stiamo lavorando per semplificare le procedure. Il tutto potrebbe poi essere modificato ulteriormente in seguito alla riforma nazionale sull'imposta di soggiorno che è in fase di elaborazione e che prevede, ad esempio, una modifica rilevante del sistema di calcolo: non più con un'applicazione dell'importo da pagare per persona ma per numero di stanze occupate. La materia è in continua evoluzione e analizzeremo le eventuali criticità che potranno sorgere". (ANSA).
   

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