"L'andamento del mercato del lavoro valdostano registra un trend positivo di ripresa, con un livello medio di occupati che è cresciuto, anche tra i giovani e le donne, superando i livelli pre-pandemia". Lo ha detto l'assessore regionale al lavoro, Luigi Bertschy, presentando in aula il Piano triennale degli interventi di politica del lavoro 2024-2026.
"Questo Piano - ha proseguito Bertschy - mette al centro la persona e si fonda sul concetto di mercato di lavoro come sistema di transizioni occupazionali lungo il corso della vita: dal sistema educativo al lavoro, da un lavoro all'altro, tra occupazione e disoccupazione e viceversa. Contiene inoltre un approccio coerente con l'Alleanza per il lavoro, con l'obiettivo di una maggiore occupazione e un miglioramento nella qualità del lavoro anche attraverso la crescita delle competenze.
L'obiettivo generale è quindi quello di contribuire a rafforzare un modello di sviluppo socioeconomico della Valle attraverso una maggiore qualità del lavoro, l'accrescimento e valorizzazione del capitale umano, la centralità della coesione sociale, il miglioramento della capacità di risposta ai cambiamenti di contesto (produttivi, ambientali, istituzionali ecc.), l'incremento dell'attrattività del territorio, l'uguaglianza delle opportunità per tutti".
Nel suo intervento in aula Stefano Aggravi (Rv) si è soffermato su due obiettivi di particolare rilevanza: "Il sostegno al lavoro autonomo finalizzato alla realizzazione di nuove imprese e il supporto al passaggio intergenerazionale, è di centrale importanza. In un mondo che cambia in continuazione è importante dare attenzione al lavoro autonomo. Abbiamo delle realtà produttive che vengono meno per una serie di difficoltà legate all'apertura o al subingresso e così facendo rischiamo di perdere le professionalità necessarie allo sviluppo del nostro territorio. L'altro obiettivo rilevante è quello del rafforzamento della formazione post diploma, prevalentemente tecnica, che è necessaria per creare professionalità di livello". Andrea Manfrin (Lega Vda) "pur ravvisando elementi positivi e principi condivisibili ancorché sotto forma di dichiarazioni di intento", ha annunciato l'astensione del gruppo: "Intanto, vediamo uno svilimento della funzione propulsiva del Consiglio regionale: infatti, la Giunta scrive il Piano, lo discute con gli attori interessati e lo sottopone all'Assemblea per autoimpegnarsi a realizzare delle azioni. L'augurio è che per il futuro si torni ad avere un maggiore equilibrio tra forze in campo"."È un Piano che fa un'analisi di contesto onesta - ha detto Pierluigi Marquis (Forza Italia) - e che dovrà poi trovare concretizzazione nei piani operativi annuali. L'incidenza annua è di circa 8,4 milioni di euro per il 2025 e 7,4 per il 2026 di cui la maggiore parte è destinata ai contributi per le assunzioni e agli stanziamenti dei progetti di inclusione attiva (Pia). Le sfide da raccogliere sono molteplici e riguardano numerosi aspetti del mondo del lavoro. Frequentando il territorio non si riscontra una grande soddisfazione per l'impiego ricoperto: abbiamo un problema di qualità del lavoro che deve essere indagato e risolto". Erika Guichardaz (Pcp) ha osservato: "Il Piano contiene dichiarazioni di principio che non possono che essere condivisibili, ma occorrerà vigilare sulla parte attuativa affinché non ci si fermi alle buone intenzioni. Questo Piano richiede infatti un'organizzazione che si muova rapidamente e in modo impeccabile: sarà attraverso gli strumenti di monitoraggio che si potranno verificare le misure e gli investimenti". Infine Andrea Padovani (Fp-Pd): "Il Piano affronta compiutamente i temi del nostro tempo legati alla rivoluzione digitale, dettata dall'intelligenza artificiale, alla crisi climatica e demografica che stanno mordendo anche il nostro territorio. Questo documento pone le basi per rendere il nostro mercato del lavoro più attrattivo, con condizioni più eque e concrete politiche di conciliazione vita-lavoro".