Valle d'Aosta

Decreto Sicurezza, bocciata una mozione di Pcp

Guichardaz, condiziona diritti. Marguerettaz, irricevibile

Redazione Ansa

(ANSA) - AOSTA, 08 NOV - Il Consiglio Valle ha respinto una mozione del gruppo Progetto civico progressista che voleva "impegnare la Regione ad attivarsi, anche attraverso i Parlamentari valdostani, presso il Governo nazionale e il Parlamento per chiedere lo stralcio del disegno di legge che contiene disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell'usura e di ordinamento penitenziario". La proposta è stata bocciata con 9 voti contrari, 22 astensioni e 2 voti a favore.
    "Nel decreto legge compaiono 13 nuove fattispecie di reato e varie aggravanti - ha evidenziato Erika Guichardaz (Pcp) - tra cui la reclusione per il blocco stradale o ferroviario. Si prevede anche il carcere per le donne incinte, madri con neonati. La resistenza a pubblico ufficiale prevede un'aggravante se il fatto è commesso per impedire la realizzazione di un'opera pubblica, come ad esempio il ponte sullo Stretto o il Tav Torino-Lione. Gli agenti di pubblica sicurezza sono autorizzati a portare senza licenza alcuni tipi di armi da fuoco quando non sono in servizio. Per i negozianti che vendono schede Sim senza procedere all'identificazione dei clienti è prevista la chiusura dell'esercizio da 5 a 30 giorni.
    Un decreto che condiziona pesantemente diritti costituzionali, come quello di manifestare e numerose altre questioni sociali che il Governo nazionale ha deciso di gestire nella maniera più illiberale possibile". Per Aurelio Marguerettaz (Uv) "l'impegnativa è irricevibile: come si può chiedere lo stralcio di un intero disegno di legge? Sarebbe stato necessario chiarire quali parti del testo si vogliono stralciare oppure chiedere il voto contrario ai parlamentari valdostani cosa che, per altro, il nostro Deputato ha già fatto, poiché l'iter di approvazione è in corso". (ANSA).
   

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