(ANSA) - AOSTA, 12 NOV - "Ancora una volta chi scrive è stato
posto al centro di un caso mediatico la cui narrazione è stata
distorta e strumentalmente manipolata. La stessa violenza
verbale della quale più di una volta sono stato pubblicamente
additato, si è platealmente manifestata durante i lavori della
seduta consiliare dello scorso 5 novembre 2024, quando in aula
un collega del fronte politico opposto ha inveito nei miei
confronti, accusandomi di aver apostrofato con epiteti incivili
od inopportuni un suo collega di partito.
"Mi sono subito chiarito - prosegue Lucianaz - con il diretto
interessato, con il quale mi sono confrontato prima della
ripresa dei lavori assembleari, esponendo l'esatta narrazione
dei fatti; costui si è dimostrato equilibrato e comprensivo,
cosa di cui non avevo assolutamente dubbi, diversamente da
colleghi di partito i quali hanno insistito sulla non corretta
ricostruzione dei fatti, immagino a meri fini di una becera
strumentalizzazione politica, presupposto ineluttabile del reato
di diffamazione. Gli organi di stampa, hanno quindi veicolato la
propria narrazione, non corretta, e una ricostruzione distorta
dei fatti, senza che un solo articolista abbia mai interpellato
l'accusato per sentire la sua versione ma, al contrario,
imbastendo una trama sul verbo 'avrebbe detto', dandone poi
ampio risalto giornalistico per fatti e dichiarazioni che non
corrispondono al vero. Essendo la misura oramai colma, il
sottoscritto ha deciso di affidare ai propri legali il compito
di valutare l'opportunità di presentare querela avverso quei
giornali che hanno riportato notizie false ed infondate".
(ANSA).
Lucianaz, "non ho pronunciato frasi offensive in aula"
Consigliere regionale: "Misura colma, valuto querele a giornali"