Valle d'Aosta

Aggiornamento piano regionale rifiuti, sì della Commissione

Astensione di Lega Vda e Rv, voto contrario di Pcp

Redazione Ansa

(ANSA) - AOSTA, 26 NOV - La terza Commissione 'Assetto del territorio' ha espresso parere favorevole, in sede consultiva, con l'astensione dei gruppi Lega Vda e Rv e il voto contrario di Pcp, sull'aggiornamento tecnico del volume IV del Piano regionale di gestione dei rifiuti per il quinquennio 2022-2026, approvato dal Consiglio Valle nel 2022. Ora l'atto sarà trasmesso alla giunta regionale per la sua approvazione definitiva.
    "È con soddisfazione che portiamo a compimento un lungo percorso di confronto in Commissione su questa proposta di aggiornamento che riguarda in particolare i criteri per l'individuazione delle aree idonee e non idonee alla localizzazione degli impianti di trattamento di recupero dei rifiuti", spiega il presidente della Commissione, Albert Chatrian (Uv). Le modifiche che sono state apportate al testo originale - prosegue Chatrian - recepiscono quanto formulato dal Consiglio permanente degli enti locali. La proposta di modifiche tecniche nasce dall'esperienza di questi due anni di applicazione del Piano regionale dei rifiuti, in coerenza con i principi dell'economia circolare, ed è volta a rendere più facile ed efficiente il processo autorizzativo per imprese e professionisti che operano sul territorio principalmente nel settore del recupero dei rifiuti, garantendo al contempo gli aspetti ambientali, paesaggistici e di salute pubblica", "Il gruppo Pcp - spiega la consigliera Chiara Minelli - ha votato contro la proposta di delibera innanzitutto perché si modifica il volume IV del Piano rifiuti approvato con legge nel 2022 con una semplice delibera di giunta e senza una procedura di Valutazione ambientale strategica, nonostante i cambiamenti significativi. Inoltre, tra le nuove regole emerge che la ricollocazione di un impianto è ritenuta una modifica non sostanziale ai fini dell'autorizzazione dello stesso, mentre noi riteniamo che ogni nuovo sito, sede di impianto, necessiti di una valutazione completa delle implicazioni ambientali, urbanistiche e sanitarie, nonché un processo autorizzativo trasparente e pubblico.
    Per i rinnovi delle concessioni i criteri che prima erano considerati 'escludenti' vengono ora declassati a 'fattori di attenzione': noi crediamo che tanto per le nuove concessioni quanto per i rinnovi sia necessario applicare criteri stringenti per garantire protezione ambientale, tutela della salute e responsabilità sociale. Infine, il cambio di titolarità del concessionario di un impianto non verrà ora considerato una modifica sostanziale: secondo noi, invece, è corretto che tale modifica comporti la cessazione della concessione originale e l'avvio di un nuovo iter autorizzativo. Solo così si garantisce il rispetto della normativa e la tutela dell'interesse pubblico". (ANSA).
   

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