(ANSA) - AOSTA, 04 OTT - La Valle d'Aosta ha ospitato ieri a
palazzo regionale l'annuale riunione bilaterale prevista
dall'articolo 5 dell'Accordo tra la Svizzera e l'Italia del 1974
sull'imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri italiani e
sulla relativa compensazione finanziaria a favore dei comuni
italiani di confine.
La delegazione italiana era presieduta da Paola Sarra
(ministero dell'Economia e delle finanze) e composta da
rappresentanti della Regione Valle d'Aosta, dell'Ambasciata
d'Italia in Svizzera, della Regione Lombardia, della Regione
Piemonte, della Comunità comprensoriale Val Venosta e
dell'Associazione dei comuni italiani di frontiera.
A capo della delegazione svizzera era presente il direttore
della divisione delle contribuzioni, Giordano Macchi,
accompagnato dai rappresentanti delle amministrazioni delle
contribuzioni dei Cantoni Ticino, Grigioni e Vallese e della
segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali.
Il nuovo accordo del 2020 sull'imposizione dei lavoratori
frontalieri è in vigore dal 17 luglio 2023 e si applica dal
primo gennaio 2024. Quella tenutasi ad Aosta era dunque l'ultima
riunione in applicazione dell'Accordo del 1974. Tale Accordo è
quindi stato applicato esattamente 50 anni ed ha ispirato la
stesura di quello nuovo.
La delegazione italiana ha illustrato la ripartizione - tra
gli enti locali interessati - delle somme ristornate negli
scorsi anni, informando in merito alle opere realizzate ed in
fase di progettazione. L'importo della compensazione finanziaria
sulle remunerazioni dei frontalieri per l'anno 2023 ammonta a
circa 116 milioni. I dati statistici relativi al numero dei
frontalieri italiani che operano nei cantoni interessati
dall'accordo, è di circa 77.000, di cui 130 valdostani.
In relazione ai ristorni, come prevede il nuovo accordo del
2020, cesseranno a partire dall'anno 2034. (ANSA).
Accordo frontalieri, a Aosta incontro annuale italo-svizzero
Sono 130 i valdostani che lavorano nei cantoni interessati