Valle d'Aosta

Marzi, 'Giardini tornava in reparto a lavorare gratis'

"La situazione della neurologia a livello italiano è drammatica"

Redazione Ansa

(ANSA) - AOSTA, 12 GEN - "Noi a Guido nel corso dell'estate abbiamo chiesto una cosa mai vista, cioè che un direttore sanitario tornasse in reparto gratuitamente e desse una mano ai suoi colleghi a gestire i turni. Perché la situazione della neurologia a livello italiano è drammatica: sono pochissimi gli specialisti". Così l'assessore alla Sanità, Carlo Marzi, ha spiegato le circostanze che hanno portato il dottor Guido Giardini a lasciare il suo incarico di direttore sanitario dell'Usl per tornare alla guida della Neurologia all'ospedale Parini.
    "Guido - ha detto Marzi - si trovava in una doppia veste: era uno dei tre membri della direzione strategica e in secondo luogo era anche l'ex responsabile della Struttura complessa di Neurologia, uno dei problemi fissi. Quindi da subito abbiamo cominciato a confrontarci sul tema della neurologia valdostana, facendo tutta una serie di azioni che hanno avuto una serie di gigantesche difficoltà. Sicuramente Giardini sarebbe stato il futuro direttore sanitario dell'Usl. Ma non è un caso che dopo Natale ci siamo tutti ritrovati e per una serie di questioni molto pratiche e organizzative Guido ci ha detto in poche parole che 'non è il caso di aspettare la prossima primavera, ma è il caso di partire da subito con il mese di gennaio, perché ci sono una serie di necessità che richiedono anzitutto un medico a tempo pieno in più e, in secondo luogo, anche di rilanciare l'attività'".
    Il ritorno di Giardini in reparto, ha aggiunto Marzi "ci dà una mano a tornare attrattivi, anche se qui non stiamo assistendo al Ratto delle Sabine ma al ratto dei neurologi, e poi di tutta un'altra serie di categorie mediche: pediatri, ortopedici, emergenza-urgenza". "Facciamo tutto il possibile - ha sottolineato il direttore generale dell'Usl, Massimo Uberti - per reperire personale oggi, domani e in futuro: perché io andrò in pensione, l'assessore e il presidente faranno un altro lavoro o avranno un'altra carica, ma l'esigenza i cittadini l'avranno sempre di più. Non possiamo permetterci di lasciare intentata neanche una delle strade che abbiamo davanti". (ANSA).
   

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