(ANSA) - AOSTA, 13 GEN - "La realizzazione di nuove case di
comunità non può che essere vista positivamente, a patto che
rimangano pubbliche, visto che sono strutture pubbliche e tali
devono rimanere". Lo dichiara in una nota la Fp Cgil precisando
che si tratta di "una premessa doverosa a fronte della
conclamata carenza di personale e delle continue gare d'appalto
di esternalizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali, non
vorremmo che capitasse la stessa cosa alle case di comunità".
Per quanto concerne invece lo spostamento del servizio di
riabilitazione territoriale ad Antey - osserva Eleine Krieger
Garcia, funzionaria Fp Cgil VdA - "ci chiediamo se l'Usl della
Valle d'Aosta abbia preso in considerazione altre soluzioni".
"Attualmente il servizio - spiega - viene utilizzato dall'80%
della popolazione di Châtillon, spostarlo ad Antey potrebbe
comportare dei disagi. Non sarebbe più strategico invece pensare
a un centro riabilitativo che risponda alle esigenze della
popolazione della Valtournenche (poco meno del 20% utilizza il
servizio riabilitativo) in spazi magari messi a disposizione dal
Comune di Châtillon, in modo da offrire anche un servizio
importante alla vallata e senza togliere comunque il servizio
alla popolazione di Châtillon e dintorni?". "Siamo tutti
consapevoli che i lavori di ristrutturazione debbano essere
effettuati - conclude - ma il metodo e una giusta organizzazione
possono far sì che venga comunque garantita l'erogazione dei
servizi senza creare ulteriori disagi". (ANSA).
Cgil, Case di comunità devono restare pubbliche
Riabilitazione ad Antey, "trovare nuove soluzioni"