Valle d'Aosta

Sindacati sanità, "le istituzioni ci tutelino dagli attacchi"

"Pronti allo stato di agitazione, basta illazioni"

Redazione Ansa

(ANSA) - AOSTA, 10 AGO - "Basta con i continui 'attacchi frontali' rivolti in particolare ai medici che lavorano nell'urgenza e ai consulenti che, in questo momento di massimo afflusso turistico, sono stremati dal lavoro e dallo stress lavoro-correlato". Così in una nota congiunta le organizzazioni sindacali dell'area sanità e del comparto sanità Anaao-Assomed, Aaroi Emac, Cgil Fp, Cimo, Cisl Fp, Fassid, Fesmed, Fvm, Nursingup, Savt Santé, Uil Fpl.
    "In caso di persistenza del clima ostile - sottolineano le organizzazioni dei lavoratori - fomentato dagli 'odiatori di professione' ed haters vari e se le dichiarazioni fatte da politica e istituzioni continueranno a essere deboli e relative solo all'elencazione di posti letti liberi o al numero di 'pazienti in boarding' o in attesa di dimissione dal pronto soccorso/reparti, le organizzazioni sindacali preannunciano sin da ora la concreta possibilità di indire a breve lo stato di agitazione che potrà evolvere anche nello sciopero generale regionale della sanità pubblica, cosa che non accade in Valle d'Aosta da almeno 40 anni!".
    "Noi sindacati - si legge - ci battiamo anche, forse soprattutto, per il diritto ad adeguate cure e assistenza per tutti i cittadini, e ne segnaliamo i disagi. Ma, che si badi bene, le stesse organizzazioni sindacali sono dalla parte dei medici, dei dirigenti sanitari, degli infermieri, di tutti gli operatori sanitari che con molto sacrificio garantiscono 24 ore su 24, in condizioni di lavoro pesanti e difficili, le urgenze per tutti! Rasenta l'incredibile il fatto che dobbiamo sempre ricordarlo.
    Quindi è nostro compito stigmatizzare i commenti e talvolta le illazioni che sistematicamente alcuni personaggi attraverso i social-media e i giornali pubblicano, con la scusa di 'corretta' informazione, che quasi sempre sono basate sul percepito e non su quanto effettivamente accaduto, e che stanno di fatto demotivando, scoraggiando e sminuendo il lavoro di tutti i sanitari anche con l'assurdo intento di contrapporre (strumentalmente e sulla base di vera e propria ignoranza relativa alle dinamiche organizzative e normative) l'attività ordinaria e la libera professione, tanto per fare un esempio che ultimamente è oggetto di commenti da parte di orde di tuttologi". (ANSA).
   

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