La Valle d'Aosta è il secondo territorio italiano per maggior calo percentuale (-27%) di prestazioni totali erogate dalla sanità pubblica (escluse quelle di laboratorio) nel 2023 rispetto al 2019. Fa peggio solo la provincia di Bolzano (-28%) e poco meglio la Sardegna (-25%). La media italiana è del -8%; registrano i dati migliori Lombardia e Toscana (-2%) ed Emilia-Romagna (-3%). Lo riporta il Rapporto civico sulla salute 2024 di Cittadinanzattiva, basandosi su una elaborazione di dati Agenas.
Considerando i tempi di attesa, nella regione autonoma dal 2019 al 2022 si registra il più alto peggioramento di quelli dell'area oncologica (-17,74%), dietro a Sicilia (-9,41%) e Sardegna (-10,91%); Lombardia (+12,3%), Umbria (+2,15%) e Provincia di Bolzano (+0,66%) fanno segnare i risultati migliori. Riguardo ai tempi d'attesa nell'area cardiovascolare, la Valle d'Aosta è invece a metà graduatoria (-3,27%). La regione alpina è inoltre tra le nove, su 20, che - a giugno 2024 - forniscono online l'aggiornamento dei tempi di attesa.
La Valle d'Aosta svetta anche per la seconda più alta percentuale (0,5%), insieme all'Emilia-Romagna e dietro alla Campania (0,8%), di prestazioni di ricovero erogate nel 2022 in attività libero-professionale intramuraria (Alpi), 83 in numeri assoluti, sul totale di quelle in attività istituzionale (18.081). La media italiana è dello 0,3%.
Nel 2022 la Valle d'Aosta registra allo stesso tempo la più alta spesa pro-capite (195,3 euro) per farmaci di automedicazione (rispetto a una media nazionale di 142,7) e la più bassa (189,3 euro) per quelli acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche (media italiana di 253,6).
Considerando ancora i farmaci, nel 2022 la regione autonoma è il secondo territorio italiano per minore compartecipazione del cittadino alla quota che eccede il prezzo di riferimento dei medicinali a brevetto scaduto (12,9 euro, a fronte di una media nazionale di 18,4 euro).
In Valle d’Aosta, anche per via della particolare orografia e della presenza di un unico ospedale regionale, la percentuale di popolazione che non riesce a raggiungere entro 30 minuti il pronto soccorso è del 47%, l’1,82% neppure entro 60 minuti: si tratta dei dati più alti d’Italia. Cifre che, come nelle altre regioni, potrebbero essere ridotte con le “strutture previste dal Pnrr, come le Case della Comunità”. Considerando il tempo di intervento del 118, la media nella regione autonoma è di 24 minuti, quella nazionale di 19.