(ANSA) - AOSTA, 07 NOV - "Nel periodo 2019-2023 la spesa
media per l'acquisto di materiale sanitario di consumo è stata
di circa 8 milioni e 900.000 euro (8,3 milioni nel 2019; 8,9
milioni nel 2020; 8,4 milioni nel 2021; 8,7 milioni nel 2022;
10,3 milioni nel 2023).
"Ogni situazione di discrepanza tra la qualità del bene
acquistato e quello ricevuto - ha aggiunto - viene segnalata
alla struttura acquirente. Questo determina l'attivazione di un
confronto tra la struttura acquirente e la ditta fornitrice
finalizzato alla risoluzione dell'eventuale non conformità del
prodotto. Questa fase può determinare, in alcuni casi, anche una
sostituzione del prodotto non rispondente alle aspettative con
un altro prodotto e, se necessario e previsto dalla normativa
contrattuale, anche la sostituzione con un prodotto di un altro
fornitore". La replica di Paolo Sammaritani (Lega Vda): "Gli
acquisti in ambito sanitario rappresentano un tema articolato
che comporta una spesa davvero rilevante per la comunità. Il
problema sostanziale è quello del controllo post acquisto che
dovrebbe rilevare le eventuali criticità e non ci pare che ci
sia un'interazione così immediata come quella descritta
dall'Assessore. Non credo che sia così facile interfacciarsi con
le ditte fornitrici se, ad esempio, sono di Taiwan, così come è
successo in alcuni casi e i prodotti forniti non erano proprio
della qualità promessa". (ANSA).
Nel 2023 spesi 10,3 milioni per materiale sanitario in Vda
Sammaritani, migliorare i controlli post-acquisto