Valle d'Aosta

Ampliamento Parini, Zucchi "siete ancora in tempo a fermarvi"

"Criticità enormi, si valuti un ospedale in un'area nuova"

Redazione Ansa

 Sull'ampliamento dell'ospedale regionale Parini di Aosta ci sono "annunci da 30 anni disattesi. I valdostani meritano di conoscere la verità sulla costruzione del 'nuovo ospedale'. Siete ancora in tempo per fermarvi. Fatelo per senso responsabilità nei confronti dei cittadini a cui non potete continuare a nascondere le enormi criticità per la realizzazione di un progetto che nel tempo ha perso i pezzi, presentato difficoltà che sono sotto gli occhi di tutti e che qualora venga realizzato con enorme dispendio di denaro pubblico sorgerà incompleto e già obsoleto". Così il presidente di Fratelli d'Italia Valle d'Aosta, Alberto Zucchi.
    "Chiediamo - prosegue Zucchi - prima di indire la gara di appalto della fase 3 annunciata per il prossimo anno che questa maggioranza, invece di nascondersi dietro al voto segreto in aula, si assuma le responsabilità di fronte all'opinione pubblica indicendo una nuova indagine comparativa su costi e tempi di realizzazione di un ospedale che si possa definire l'unico veramente realizzabile rispetto ad altre soluzioni, peraltro praticate in tutto il mondo, individuabili in aree nuove. Si può, si deve per il dovuto rispetto verso i cittadini che hanno il diritto di sapere come stanno le cose e di avere un ospedale che risponda alle mutate esigenze intervenute per il primario diritto alla salute". 

Zucchi punta il dito contro “costi di costruzione complessivamente ignoti e per quelli noti (fase 3) fuori controllo e sempre in crescita vertiginosa, tempi di realizzazione e costi di gestione ignoti, risposte alle tante perplessità espresse dai tecnici nelle conferenze dei servizi ignote, fasi progettuali 4 e 5 e loro effettiva esperibilità ignote”.

   “Nessuno dei numerosi annunci compiuti in tutti questi anni - afferma il presidente di Fratelli d’Italia Valle d’Aosta - ha mai trovato riscontro. Nessuno dotato di buona fede può considerare attinente la relazione dello studio comparativo costi benefici previsto dalla legge regionale 12 del 2018 all’articolo 14, tenuto conto che tutti i parametri sono nel frattempo saltati. Ritenere valida quella relazione lo consideriamo come una palese violazione di legge, e ancor più una mancanza di trasparenza, che dopo 30 anni si deve ai cittadini a cui non si possono più raccontare storie e nascondere una serie di criticità impressionanti”.
   

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