Valle d'Aosta

Usl Vda, 'troppi anziani non vaccinati in Pronto soccorso'

"Anche troppo giovani non a rischio, rischio sovraffollamento"

Redazione Ansa

(ANSA) - AOSTA, 09 GEN - "Il Pronto soccorso dell'ospedale Parini di Aosta sta fronteggiando un aumento importante di richieste, in parte dovuto ai traumi tipici della stagione sciistica, ma in parte evitabile poiché riconducibile ad anziani non vaccinati. Inoltre una quota significati di accessi è composta da giovani non a rischio che si recano in Ps per una semplice febbre, creando un sovraffollamento assolutamente evitabile". Lo scrive l'Unità sanitaria locale della Valle d'Aosta in una nota.
    "Nonostante l'aumento di accessi - osserva Mauro Occhi, direttore sanitario dell'azienda - il Pronto soccorso del Parini sta riuscendo a gestire bene il flusso di pazienti, ma dobbiamo purtroppo constatare come la maggior parte degli anziani che in questi giorni accedono con sintomatologia influenzale non siano vaccinati: è stato evidentemente minimizzato l'appello rivolto ad inizio stagione dai medici perché si provvedesse a proteggere gli anziani. La vaccinazione, però, resta una misura fondamentale per prevenire complicanze e garantire una migliore protezione per le categorie più vulnerabili della popolazione, e resta una delle misure fondamentali per preservare il buon funzionamento di servizi sanitari salvavita".
    Secondo i dati dell'Usl ad oggi si è vaccinata solo la metà circa degli ultra 65enni valdostani. "Oltre alla questione delle complicanze da influenza negli anziani non vaccinati - aggiunge Stefano Podio, direttore del dipartimento dell'emergenza e accettazione - stiamo registrando numerosi accessi di pazienti giovani senza patologie a rischio che si presentano in Pronto per una semplice febbre. Non siamo il servizio corretto a cui rivolgersi in questi casi che certamente non rappresentano un'emergenza urgenza e che si risolvono con l'isolamento a casa e farmaci anti piretici oppure programmando una visita dal medico curante. Oltre alla pressione sul servizio di PS c'è anche il concreto rischio di diffondere il virus nelle sale d'attesa o di essere contagiati". (ANSA).
   

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