"E' una malattia che cambia molto la vita. E' stata un'esperienza dura.
"All'inizio mi sembrava una forma lieve - spiega - ma, come accade spesso, dopo una settimana c'è stato un peggioramento con tosse, febbre, una violenta astenia, perdita di gusto e olfatto, la reazione è stata molto forte. Il protocollo di Marsiglia mi ha dato la svolta e ho cominciato a stare meglio. Anche la ginnastica respiratoria mi ha aiutato. Ho avuto vari confronti clinici con amici medici, tra cui il primario di terapia intensiva dell'ospedale di Bergamo. Paura? Da medico la gestisci ma c'è. Mi sono anche svegliato di notte, all'improvviso, da solo, pensando di non riuscire a respirare".
Poi la guarigione. "Sono già tornato in ospedale - aggiunge - per vedere come è la situazione. La struttura sta cominciando a respirare. Adesso bisogna capire cosa avverrà dopo il 4 maggio e programmare. L'ospedale Parini deve essere Covid free e i pazienti del coronavirus vanno trasferiti in un'altra struttura.
Fondamentale sarà il ruolo della clinica di Saint-Pierre, l'unica che può consentirci di far fronte alla situazione. E poi ci va una task force per definire come si dovrà intervenire sul sistema sanitario per tornare alla normalità. Per riavviare il turismo è necessario che la Valle d'Aosta sia Covid free".
Coronavirus: Peinetti guarito, malattia che cambia la vita
"E' stata un'esperienza dura. Paura? La gestisci ma c'è"