Oltretevere

Il Papa e i migranti, sferza l'Europa e ringrazia le ong

'Salvare le vite un dovere, chi lo impedisce compie un crimine'

Redazione Ansa

 (ANSA) - MARSIGLIA, 22 SET - Mentre i Paesi d'Europa tentennano sulla questione migranti, il Papa non fa tanti giri di parole: "Non possiamo rassegnarci a vedere esseri umani trattati come merce di scambio, imprigionati e torturati in modo atroce", "non possiamo più assistere ai drammi dei naufragi, dovuti a traffici odiosi e al fanatismo dell'indifferenza. Le persone che rischiano di annegare quando vengono abbandonate sulle onde devono essere soccorse. È un dovere di umanità, è un dovere di civiltà!". Lo dice a Marsiglia, davanti al monumento che commemora le vittime in mare e il pensiero è per quei migranti che cercano una vita migliore e per questo si mettono in mare.
    Francesco è a Marsiglia per lanciare la sveglia all'Europa.
    Il cardinale che ospita gli Incontri del Mediterraneo, il vescovo di Marsiglia Jean-Marc Aveline, dice che "quando le istituzioni politiche vietano alle organizzazioni non governative e anche alle navi che incrociano in queste acque di portare soccorso ai naufraghi, è un crimine grave e una violazione del diritto internazionale marittimo più elementare".
    Una affermazione dura, diretta, in sintonia con il Papa (con il quale c'è un feeling palpabile) che ringrazia le organizzazioni che "vanno in mare per salvare i migranti", "tante volte lo impediscono", "sono gesti di odio travestiti da equilibrio". In prima fila, ad ascoltare Papa Francesco, c'è Luca Casarini di Mediterranea Saving Humans.
    Francesco è venuto a Marsiglia per ribadire che i migranti non sono numeri e che la situazione in cui versano in queste ore di crisi e sbarchi disperati è "una crudeltà, una terribile mancanza di umanità". Rimandare i migranti indietro significa che "poi li imprigionano" in quei "lager libici" dei quali Bergoglio ha parlato più volte. E allora l'alternativa non può essere tra il Mediterraneo "il più grande cimitero d'Europa" e i migranti in cerca di speranza e invece privati di fatto della loro libertà. "Spero di avere il coraggio di dire tutto quello che voglio dire", aveva confidato ai giornalisti nel volo che da Roma lo ha portato a Marsiglia.
    Per questo il primo momento del Papa, atterrato nella cittadina francese, è un atto politico. Sale sulla rocca di Notre Dame de la Garde, la Madonna alla quale i marsigliesi affidavano i loro marinai. I piccoli vascelli che pendono dal tetto dorato e i tanti ex voto, con quadri di barche, parlano di un mare che non è solo uno degli spettacoli più belli della natura ma anche morte. "Non abituiamoci a considerare i naufragi come fatti di cronaca e i morti in mare come cifre: no, sono nomi e cognomi, sono volti e storie, sono vite spezzate e sogni infranti". "Penso a tanti fratelli e sorelle annegati nella paura, insieme alle speranze che portavano nel cuore. Davanti a un simile dramma non servono parole, ma fatti. Prima ancora, però, serve umanità: silenzio, pianto, compassione e preghiera", chiede il Papa chinando il capo e chiedendo un po' di silenzio per queste vittime. E allora bisogna scegliere perché siamo davanti ad "un bivio: da una parte la fraternità, che feconda di bene la comunità umana; dall'altra l'indifferenza, che insanguina il Mediterraneo. Ci troviamo di fronte a un bivio di civiltà". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it