(ANSA) - ROMA, 14 MAG - Cogliere le opportunità
dell'intelligenza artificiale senza soccombere: è la sfida
condivisa dall'Italia e dalla Santa Sede che hanno messo la
questione al centro delle loro riflessioni. Se ne è parlato
stamane ad un incontro, "Opportunità e sfide dell'intelligenza
artificiale nel campo della comunicazione", organizzato
dall'ambasciata italiana presso la Santa Sede, in collaborazione
con l'Associazione WebCattolici Italiani e con il patrocinio del
Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede.
L'intelligenza artificiale è al centro di una delle sessioni
del prossimo G7 che si terrà a giugno in Puglia e al quale
prenderà parte anche Papa Francesco, come ha ricordato
l'ambasciatore italiano Francesco Di Nitto, parlando di "sfide
poste in termini etici e morali e che ci toccano da vicino per
le tante implicazioni che hanno nella vita di tutti. Italia e
Santa Sede condividono l'importanza del tema".
Padre Benanti, consigliere di Papa Francesco sull'AI e
presidente della Commissione AI per l'informazione di Palazzo
Chigi, ha messo in guardia sulla necessità di governare
l'evoluzione della tecnologia: "è il nuovo linguaggio che, come
tutti i linguaggi, subisce delle evoluzioni". E' una evoluzione
che corre e "il possibile uso malevolo degli strumenti pone
delle sfide" perché oggi "chi controlla il potere computazionale
ha un potere sulla democrazia".
Monsignor Lucio Adrian Ruiz, Segretario del Dicastero per la
Comunicazione della Santa Sede, ha sottolineato che "non si
tratta di strumenti ma di una cultura. Gli strumenti si usano
mentre una cultura si abita". Dunque la sfida è quella di
puntare sull'educazione. "Ma non basta una formazione per
gestire gli algoritmi. La formazione deve partire dalla
consapevolezza della propria libertà e responsabilità. Per non
soccombere dunque rispetto alla massa o alle macchine degli
algoritmi, bisogna scendere in campo con quello che manca di più
nelle famiglie ma anche nella Chiesa: il tempo, il dialogo, la
presenza. E' qui che si gioca la nostra umanità. Ogni momento
che passa senza reagire, significa consegnare la nostra libertà
agli algoritmi. Per questo di fronte all'artificiale il Papa ci
risponde con la sapienza del cuore".
Il prefetto Alessandra Guidi, vice direttore generale del
Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza, ha messo in
evidenza il problema di una "iporegolazione del settore". Se
l'intelligenza artificiale rappresenta "una grande opportunità",
ha anche la capacità, se usata in maniera non etica, di
"interferire sul sistema delle libertà democratiche e per questo
l'intelligence guarda con attenzione alla questione". Barbara
Caputo, direttrice dell'Artificial Intelligence Hub del
Politecnico di Torino, ha messo in evidenza le grandi
opportunità offerte dall'AI nel campo della formazione, mentre
Fabio Bolzetta, presidente di WeCa, Web Cattolici, ha ricordato
i documenti di Papa Francesco rivolti anche al mondo della
comunicazione, affinché l'AI possa essere una opportunità. Come
detto da Papa Francesco "spetta all'uomo decidere se diventare
cibo per gli algoritmi oppure nutrire di libertà il proprio
cuore, senza il quale non si cresce nella sapienza". (ANSA).
Vaticano, la sfida del dialogo e del cuore per governare l'AI
'Italia e Santa Sede condividono l'importanza del tema'