Oltretevere

I film su Leone XIII in un evento a Carpineto

Il 26 maggio la proiezione. Primo Papa entrato nel cinema

Redazione Ansa

(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 23 MAG - Per la prima volta in Italia, proiettati in un evento pubblico, tutti i film di fine Ottocento fino ad oggi sopravvissuti su Leone XIII, primo Papa della storia immortalato da una macchina da presa. È quanto accadrà domenica 26 maggio a Carpineto Romano presso Palazzo Pecci, casa natale di Leone XIII che nell'occasione verrà aperta al pubblico. Un appuntamento promosso da Gianni Piacitelli Pecci e dal Comune di Carpineto Romano in collaborazione con la Fondazione Memorie Audiovisive del Cattolicesimo e il Centro di ricerca Cast dell'Università Telematica Internazionale Uninettuno che hanno scelto questo luogo per presentare il volume di Gianluca Della Maggiore intitolato 'Le vedute delle origini su Leone XIII - Vaticano, Biograph e Lumière tra mito e storia' (Utet Università, 2023).
    Nel corso dell'evento, con il supporto della Fondazione Cineteca del Friuli e di Institut Lumière, si parlerà dell'importanza della conservazione dei reperti audiovisivi cattolici alla luce del monito di Papa Francesco, il quale ha chiesto di essere "bravi custodi della memoria per immagini". Ad aprire i lavori l'intervento di monsignor Dario Edoardo Viganò, presidente della Fondazione Mac e preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università Telematica Uninettuno. "L'eccezionalità di questa giornata - afferma - risiede nel fatto che per la prima volta in Italia potremo vedere sia i film Biograph del 1898 sia i film Lumière girati tra il 1899 e il 1902". I film Lumière non erano mai stati proiettati in Italia con la corretta datazione e attribuzione.
    "A produrli - svela Della Maggiore - fu il fotografo pontificio Francesco De Federicis che in quattro anni riuscì a realizzare almeno dodici riprese di Leone XIII: tre delle quali saranno visibili a Palazzo Pecci".
    Le pellicole in questione hanno una straordinaria valenza storica non solo perché testimoniano il primo incontro tra la Chiesa e il cinema, ma soprattutto perché simboleggiano un tratto che accomuna Leone XIII e papa Francesco. "Entrambi - spiega Viganò - si aprono al nuovo delle fonti audiovisive indicando un deciso cambio di prospettiva per tutta la Chiesa".
    L'apertura di Leone XIII nei confronti del cinema, culminata con la celebre benedizione a favore di camera nei giardini vaticani, si radica nel suo profondo interesse per le scienze ottiche e la fotografia. (ANSA).
   

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