Oltretevere

Parolin, calvario Ucraina, ma miracolo pace è possibile

Il Papa torna a invocare tregua olimpica per i Giochi di Parigi

Redazione Ansa

(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 22 LUG - "Oggi qui, per l'intercessione della Madre di Dio vogliamo pregare per la pace nella cara Ucraina. Lei, che nella sua vita ha ricevuto diverse conferme che nulla è impossibile a Dio, presenti al suo Divino Figlio le nostre suppliche per il martoriato popolo ucraino".
    Così il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, nell'omelia della messa presieduta nel santuario mariano di Berdychiv, in Ucraina, come legato pontificio a conclusione del pellegrinaggio nazionale.
    Parolin, che ha concelebrato anche col primate della Chiesa greco-cattolica ucraina, arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, si è detto "molto lieto di essere con voi in qualità di legato del Santo Padre Francesco, il quale ha voluto inviarmi qui per assicurarvi che porta nel cuore il vostro amato Paese e condivide il vostro dolore, per manifestarvi la sua particolare vicinanza e per trasmettervi il suo affettuoso abbraccio paterno e la sua benedizione".
    E ha sottolineato che il santuario "è diventato uno dei centri spirituali della comunità cattolica dell'Ucraina, dal quale salgono (...) in modo particolare, le suppliche per ciò che agli occhi di molti può sembrare impossibile, per un miracolo: il miracolo della tanto desiderata pace!".
    "La Chiesa in Ucraina è chiamata a svolgere una missione profetica: convocare a una preghiera incessante, affinché Dio converta i cuori di coloro che, allontanatisi dalle sue vie e divenuti schiavi del proprio orgoglio, seminano violenza e morte, calpestando negli altri la dignità di figli di Dio", ha affermato.
    Parolin ha invitato "a non perdere mai la fiducia e la speranza in Dio, soprattutto oggi, quando sembra che il male abbia il sopravvento, quando gli orrori della guerra e il dolore per le numerose vittime e le massicce distruzioni mettono in crisi la fede nella bontà divina, quando le nostre braccia cadono e non abbiamo nemmeno più forza per pregare".
    E ha concluso: "oggi, l'Ucraina sta vivendo l'ora buia del Calvario. È davvero straziante pensare che mentre noi siamo qui, in un'altra parte del Paese divampano battaglie e non cessano bombardamenti. Nonostante sia ancora difficile intravvedere all'orizzonte la luce pasquale della pace (...) la morte non avrà l'ultima parola. Il miracolo della risurrezione di Cristo è la conferma più grande che ciò che è impossibile agli uomini è possibile a Dio".
    Il cardinale segretario di Stato, giunto in Ucraina venerdì 19 luglio, resterà fino a mercoledì 24: ha già visitato Leopoli e Odessa, e nei prossimi giorni sarà a Kiev, dove incontrerà tra gli altri il presidente Volodymyr Zelensky. E fonti ben informate spiegano che la sua missione va nella prospettiva di "trattative serie". L'Ambasciatore d'Italia in Ucraina Carlo Formosa che ha partecipato alla messa al Santuario di Berdychiv, ha detto di guardare con "speranza e fiducia alla visita" di Parolin, "segno di vicinanza all'Ucraina aggredita e simbolo degli sforzi della Santa Sede per una pace giusta e duratura".
    Intanto oggi all'Angelus, il Papa ha ribadito il suo appello in vista dei Giochi di Parigi, affinché "secondo l'antica tradizione, le Olimpiadi siano occasione per stabilire una tregua nelle guerre, dimostrando una sincera volontà di pace".
    (ANSA).
   

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